Virus dei polli, Storace intensifica i controlli
09/01/2009
La Cina si prepara a chiudere i confini. Il viceministro alla Salute: misura necessaria se si verificherà il contagio da uomo a uomo
ROMA – In Italia saranno intensificati i controlli preventivi su uccelli migratori e allevamenti per prevenire lo svilupparsi di focolati di influenza aviaria. Lo ha deciso il ministro della Salute Francesco Storace, firmando un’ordinanza entrata immediatamente in vigore. Lo ha annunciato lo stesso ministro in una conferenza stampa.
Già sabato sono stati effettuati 500 prelievi di sangue su uccelli migratori in alcune aree della penisola, campioni che sono stati poi inviati al centro di referenza nazionale a Legnaro, in provincia di Padova. «Dell’ordinanza sono stati informati il presidente del Consiglio Berlusconi e il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani – ha detto Storace -. Se troveremo risultati positivi in alcuni volatili potremo chiudere la caccia in quella zona a rischio e per quella specie di animale».
Nell’ordinanza è anche contenuto il divieto di importare da Croazia, Romania e altri Paesi Balcanici «volatili vivi di qualsiasi specie, nonché carni e prodotti a base di carne, uova, piume, selvaggina da penna cacciata anche al seguito di viaggiatori e cacciatori».
BANCHETTO A BASE DI POLLO – E a scongiurare allarmismi ingiustificati ci hanno pensato i ministri del Welfare, Roberto Maroni, delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno e dell’economia, Giulio Tremonti, che hanno preso parte a un banchetto a base di pollo sulle rive del lago di Como. Intervenuti al forum della Coldiretti i tre ministri, attorniati da una selva di fotografi e telecamere, hanno assaporato petto e cosce di polli italiani per garantire la sicurezza del pollame prodotto nel nostro paese. «Molto buono» è stato il commento.
NUOVI CASI IN RUSSIA – A dispetto dell’ottimismo, non si fermano le segnalazioni di nuovi casi ai confini e dentro l’Europa. Un nuovo focolaio di influenza dei polli è stato individuato in Russia, nella regione di Celiabinsk, negli Urali. Lo ha detto un responsabile dei servizi d’emergenza citato dall’agenzia russa Interfax. Nel villaggio di Sunali sono morti 31 uccelli e il virus dell’influenza aviaria è stato diagnosticato in sei di essi.
CONFINI CHIUSI IN CINA – La Cina ha invece annunciato che chiuderà i suoi confini se ci sarà anche un singolo caso di trasmissione da uomo a uomo dell’influenza. L’anticipazione è stata data da un quotidiano di Hong Kong. «Salvare vite è la principale priorità di Pechino nel tentativo di contenere una possibile epidemia di influenza aviaria, anche se significa rallentare l’economia» ha detto Huang Jiefu, vice-ministro della salute, al South China Morning Post. Parlando a funzionari sanitari di Cina, Hong Kong e Macao nella provincia di Yunnan, ha aggiunto che qualsiasi caso sospetto sull’uomo sarà messo in quarantena.
L’ALLARME DELL’OMS – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha detto che la malattia è endemica sui polli in Cina e nella maggior parte dell’Asia, e potrebbe essere solo una questione di tempo prima che sviluppi la capacità di passare facilmente da uomo a uomo. All’inizio della settimana, la Cina aveva detto che la situazione nei prossimi mesi autunnali e invernali potrebbe essere molto grave.
60 VITTIME DAL 2003 – Da quando la malattia è stata rilevata alla fine del 2003 in Corea del Sud, il virus H5N1 ha ucciso oltre 60 persone in quattro paesi asiatici e ha raggiunto fino ad ora la Russia, la Turchia e la Romania, seguendo la rotta degli uccelli migratori. Le autorità russe hanno detto oggi di aver scoperto altri casi di influenza negli Urali meridionali e hanno detto di indagare su un’altra epidemia sospetta nella regione dell’Altai vicino al confine kazako.
I CASI IN EUROPA – Venerdì nuovi casi sono stati riportati in Gran Bretagna, Romania e Croazia, ma non ci sono indicazioni di un coinvolgimento del ceppo letale H5N1. In Gran Bretagna, il ministro dell’Agricoltura ha detto che un pappagallo morto in quarantena aveva contratto l’influenza aviaria. Il pappagallo era stato importato dallo Suriname ed era tenuto insieme ad altri uccelli provenienti da Taiwan. Il direttore per l’allerta delle epidemie e della pandemie dell’Oms, Mike Ryan, ha detto oggi al Financial Times che costerà miliardi di dollari preparare il mondo ad una potenziale pandemia con una produzione in larga scala di vaccini e altre misure.
MASCHERINE A HONG KONG – Il direttore della Salute di Hong Kong, P.Y. Lam, oggi ha spinto le società locali a preparare mascherine e disinfettanti in caso di una epidemia e insegnare allo staff come gestire la malattia.
Fonte:
Corriere della Sera
22 ottobre 2005