Usa: la Fed alza il costo del denaro dello 0,25%
09/01/2009
La Banca centrale degli Stati Uniti avverte: rallentamento della ripresa dovuto agli effetti del caro-petrolio
NEW YORK (USA) – Tutto come annunciato. Nell’ufficializzare la decisione di aumentare il costo del denaro dello 0,25% (i Federal funds che costituiscono il parametro del tasso interbancario, ora quotati a 1,5%) la Federal reserve, la Banca centrale Usa, ha confermato che la manovra successiva di rialzo dei tassi avverrà in maniera «misurata», come affermato a suo tempo.
CARO-PETROLIO – La Fed ha sottolineato nel comunicato in cui ha reso nota la decisione di alzare il costo del denaro all’1,5% che il recente rallentamento della ripresa economica e di alcuni indicatori congiunturali specifici statunitensi (come la crescita dell’occupazione che è in fase di rallentamento) è dovuto probabilmente in misura sostanziale agli effetti derivanti dal caro-petrolio. È quanto sottolinea la Fed nel comunicato in cui ha reso nota la decisione di alzare il costo del denaro all’1,5%.
Corriere della Sera
11/8/2004