Usa e Brasile compensano la crisi Ue
03/07/2013
I dati sulle vendite di auto in Germania sono arrivati ieri a confermare la crisi dell'auto europea: il calo del 4,7% a 283mila immatricolazioni è inferiore a quello di maggio, ma il semestre si chiude con poco più di 1,5 milioni di auto vendute (-8,1%); «Cercansi compratori disperatamente», è il titolo della prima pagina della versione online di «Handelsblatt». I numeri della Germania, spiegano gli esperti, saranno leggermente migliori nella seconda metà dell'anno, quando dovranno confrontarsi con un 2012 in cui la frenata era già iniziata.
Anche in Germania la risposta dei costruttori alla crisi è stata quella del resto d'Europa: una battaglia sui prezzi per aggiudicarsi la fetta più grande possibile di una torta che rimpicciolisce. Così, secondo Ferdinand Dudenhöffer, professore dell'Università di Duisburg-Essen, il livello medio degli sconti a giugno – compresi i finanziamenti agevolati – ha raggiunto il 12,6 per cento.
Fiat, che in Francia e Spagna a giugno ha fatto meglio del mercato, perde quota invece sul maggiore mercato europeo: da 9.300 a 6.900 immatricolazioni (-25%), con una quota in calo dal 3,1 al 2,5 per cento. Se si guarda al bilancio dei quattro grandi mercati europei escluso il Regno Unito (Italia, Germania, Francia e Spagna), il gruppo Fiat ha perso 35mila unità in sei mesi e ha visto la quota subire un lieve calo (-0,1%). Come nei mesi precedenti (e come è avvenuto in Italia) sono Lancia e Alfa a soffrire di più, con cali superiori al 50%; quello che dovrebbe essere il marchio di punta per il rilancio del Lingotto venderà quest'anno qualche decina di migliaia di unità, e non ha nuovi modelli all'orizzonte almeno fino al 2015.
Ancora una volta, per il Lingotto le buone notizie arrivano dall'America – sia quella del Nord che l'America latina. Dei numeri Chrysler si parla qui sopra. In Brasile Fiat ha riconfermato la leadership segnando il miglior semestre della sua storia, con vendite complessive per 380.131 unità e una quota del 22,2 per cento; le vendite a giugno sono state pari a poco meno di 64mila unità, con una quota del 21 per cento. Nei primi sei mesi dell'anno il mercato brasiliano è cresciuto del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2012, secondo i dati forniti dall'associazione dei concessionari locali Fenabrave, che per l'intero 2013 prevede un incremento del 3,3% delle vendite. Gli incentivi varati nel 2012 dal Governo Rousseff per sostenere il settore resteranno in vigore almeno fino a fine anno.
Con Usa, Brasile e Asia il Lingotto è riuscito, nel primi 5 mesi dell'anno, ad aumentare del 6% circa le vendite a 1,865 milioni di unità nonostante il calo in Europa. In attesa di una ripresa che per il mercato europeo si prevede ora non prima del 2014, e che secondo molti non riporterà le vendite ai massimi pre-crisi.
Fonte:
Il Sole 24 Ore