Ue: due anni all’Italia per correggere conti
09/01/2009
Commissione europea nella sua raccomandazione all’Italia adottata oggi dà tempo fino alla fine del 2007 per correggere la sua situazione di bilancio. Per la Ue però sono necessarie «misure strutturali». Il commissario Ue agli Affari economici e monetari Joaquin Almunia: la Commissione Ue non chiederà una manovra bis nel 2005. Il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco: l’esito del test della Commissione Ue sui conti pubblici italiani è «equilibrato»
ROMA – L’Italia ha tempo fino alla fine del 2007 per correggere la sua situazione di bilancio.
Questo è il termine dato dalla Commissione europea nella sua raccomandazione all’Italia, adottata oggi. «Nel 2003 e nel 2004 il deficit era al 3,2%», ricorda, «nel 2005 e 2006 è previsto che rimanga ben al di sopra della soglia del 3%», sotto cui dovrà appunto tornare per il 2007. Inoltre, a politiche invariate, il debito dell’Italia «è di circa il «107% del Pil, al di sopra del limite di riferimento del 60%». Per la Ue sono necessarie «misure strutturali».
La Commissione Ue non chiederà una manovra bis all’Italia nel 2005. Lo ha lasciato intendere oggi il commissario Ue agli Affari economici e monetari Joaquin Almunia, spiegando che «ora siamo a fine giugno e il governo si appresta a varare la manovra per l’anno prossimo». «Vista la bassa crescita di quest’anno – ha spiegato Almunia – riteniamo che una correzione strutturale del deficit pari allo 0,3% sia sufficiente. Chiediamo la manovra nel 2006 e nel 2007».
Secondo la Commissione europea, oltre a ridurre sotto il 3% il rapporto deficit-Pil, «l’Italia deve anche assicurare che la percentuale del debito pubblico diminuisca sufficientemente e si avvicini al valore di riferimento del 60% con una cadenza soddisfacente».
Questo obiettivo va perseguito in particolare «raggiungendo un livello di surplus primario, e facendo particolarmente attenzione a fattori che non siano l’indebitamento netto».
In particolare, riguardo al debito, Bruxelles osserva che «con un livello del 107% circa, il rapporto debito-Pil italiano è ben al di sopra della soglia di riferimento, e non sta diminuendo ad una velocità sufficiente».
Oltre a «non essere sceso con un ritmo soddisfacente nel corso degli anni scorsi», il rapporto debito-Pil dell’Italia «non scenderà neanche nel prossimo futuro sulla base degli attuali livelli del surplus primario».
Pertanto la Commissione europea chiede all’Italia di intervenire in maniera «rapida ed efficace» sui livelli del debito pubblico per portarlo verso la soglia di riferimento prevista dal Trattato (60%), senza però specificare tempi o modalità per la riduzione.
La Gazzetta del Mezzogiorno
29/6/2005