Ue: conti italiani a rischio, serve la manovra
09/01/2009
L’Italia non sta rispettando il percorso di rientro dal disavanzo
Per Bruxelles rapporto deficit-Pil salirà nel 2006 al 4,1% contro il 3,8% stimato da governo. Almunia: necessari tagli più ambiziosi
BRUXELLES (BELGIO) – Conti pubblici italiani ancora a rischio. E, soprattutto, debito ancora troppo alto, tanto da ruichiedere interventio aggiuntivi ripsetto a quelli previsti dalla Finanziaria 2006. Per l’Italia come per il resto dei Paesi membri i conti pubblici vanno meglio di quanto previsto in autunno, ma per questo la Commissione Ue «resta più prudente». Per rispettare gli imegni, dice il commissario europeo per gli Affari economici Joaquin Almunia, l’Italia dovrà fare di più, forse anche una manovra aggiuntiva. «Prodi sa bene cosa deve fare. Ora il problema – dice Almunia – è quali misure adottare per raggiungere gli obiettivi. La cosa più importante è di tornare ad una posizione di sostenibilità poiché il livello di debito è troppo alto. È necessario attuare tutte le misure contenute nella Finanziaria e, se necessario, qualche misura aggiuntiva in più per raggiungere gli obiettivi di correzione del deficit».
ALMUNIA – «Per molti paesi europei si rendono necessati tagli più ambiziosi per la riduzione del deficit» ha affermato il commissario agli Affari monetari, Joaquin Almunia, nella conferenza stampa di presentazione del Rapporto di Primavera. Almunia ha in particolare fatto il caso dell’Italia e del Portogallo. In Italia, ha ricordato, la previsione fatta di deficit pil quest’anno è del 4,1% «oltre la cifra prevista dal governo (3,8% ndr) che, senza particolari interventi si porterà alncora più oltre al 4,5% nel 2007%. A rischio anche Francia e Grecia che, in assenza di ulteriori interventi, si riporteranno oltre il 3% nel 2007. «Sarà importante – ha aggiunto Almunia – realizzare gli sforzi previsti dai bilanci 2006 così come per questi paesi continuare anche il prossimo anno sulla strada del risanamento».
«Il problema è implementare tutte le misure contenute nella Finanziaria 2006 e, se necessario, alcune misure aggiuntive per raggiungere l’obiettivo di correggere il deficit» ha poi aggiunto Almunia.
DEFICIT – La conclusione di Almunia si basa sul Rapporto di Primavera appena pubblicato la Commissione Ue. Se da una parte taglia al ribasso le previsioni sul rapporto deficit-Pil: 4,1% nel 2006, (contro il 4,2% indicato nel rapporto precedente) e 4,5% per il 2007 se non ci sarà alcun tipo di manovra aggiuntiva, invece del 4,6% dall’altra previsione, resta cauta nelle sue valutazioni. Anche il debito va meglio del previsto con un 107,4% per il 2006 invece del 108,3% ed un 107,9% per il 2007 (107,9%). Ma è ancora troppo alto e le previsioni degli economisti di Bruxelles sono tuttavia peggiori rispetto a quelle della trimestrale di cassa (che prevedeva un 3,8% nel 2006).
PREOCCUPAZIONE – Nella raccomandazione di luglio 2005, l’Ecofin ha dato all’Italia due anni di tempo, cioè sino alla fine del 2007, per riportare il rapporto deficit-pil sotto il tetto del 3%. In particolare, all’Italia è stata chiesta una riduzione strutturale del disavanzo, ossia al netto delle misure una tantum e dell’andamento del ciclo, pari all’1,6% in due anni, di cui almeno lo 0,8% da conseguirsi nel 2006. Allo stato attuale, quindi, e se le previsioni di Bruxelles sull’andamento del deficit di quest’anno saranno confermate, l’Italia non sta rispettando il percorso di rientro del disavanzo concordato con l’Europa. Circostanza che potrebbe teoricamente portare – stando alle regole del Patto di stabilità e crescita – sia a un inasprimento della procedura per deficit eccessivo, sia alla richiesta nei prossimi mesi, da parte della Commissione, di una manovra-bis.
OSSERVAZIONI – «Le stime di un deficit-pil pari al 4,1% nel 2006», osservano inoltre a Bruxelles, «contrastano con le proiezioni ufficiali contenute nell’aggiornamento del 2005 del programma di stabilità dell’Italia, che quest’anno puntava a un disavanzo del 3,5%». Nonostante un rapporto deficit-pil 2005 al 4,1%, quindi migliore delle previsioni, la Commissione rimarca come «il ministero dell’Economia e delle finanze abbia rivisto al rialzo, portandole al 3,8%, le proprie stime sul deficit-pil di quest’anno, soprattutto a causa di sfondamenti della spesa».
DRAGHI – «Sicuramente c’è un trend di crescita del deficit» italiano ha detto il governatore di Bankitalia Mario Draghi commentando le previsioni di primavera della Commissione Ue che lo indicano per quest’anno al 4,1%. «Dovremo valutarlo», ha poi aggiunto Draghi.
La crescita dell’1,3% del Pil stimata per il 2006 dalla Ue per l’Italia però è «un dato non negativo» secondo il governatore di Bankitalia. «La ripresa è in corso in Europa, con la Germania che tira e questo va bene sia per l’Europa che per l’Italia», ha detto Draghi.
Fonte:
Corriere della Sera
08 maggio 2006