Tim fa passerella in Brasile dove punta a diventare n. 2

09/01/2009

MILANO • Road-show carioca per Tim che proprio in Brasile ha il presidio estero più importante. Il gruppo italiano della telefonia mobile ha incontrato ieri a Rio de Janeiro la comunità finanziaria.

L’amministratore delegato Marco De Benedetti ha sottolineato che nel primo trimestre di quest’anno il peso del Sud America sui ricavi consolidati del gruppo ha superato il 15% contro il 13% del 2003. Secondo il piano triennale, nel 2006 il contributo dell’area ai ricavi dovrebbe salire al 20%, mentre a livello di margine operativo lordo l’obiettivo è passare dal 6% attuale (sui dati del primo trimestre 2004) al 17% a fine periodo.

Questo grazie a una crescita media dei ricavi del 25% (oltre il 30% il target depurato dall’effetto cambi) prevista per il triennio, mentre il Mol è stimato mediamente in crescita addirittura del 90% (oltre il 100% al netto dell’effetto cambi), raggiungendo nel 2006 una redditività in termini di margine Mol sui ricavi superiore al 40%. Nell’enorme crescita percentuale è da considerare l’effetto statistico, perchè Tim parte da una base negativa: nel 2003, per esempio, le sole attività Gsm hanno dato contributo negativo al Mol per 250 milioni di euro.

Tim conta comunque in Brasile di arrivare a breakeven nell’ultima parte del 2004 e poi di crescere a ritmo sostenuto, forte anche del fatto che, come ha sottolineato l’a.d. di Tim Brasil, Mario Cesar Pereira, l’Arpu (valore medio dei ricavi per cliente) nel Paese sudamericano è superiore a quello dei concorrenti. «Il mercato ci conferma che siamo sulla strada giusta — ha sottolineato De Benedetti — Abbiamo l’obiettivo di arrivare ad essere il secondo operatore del Paese. Già oggi lo siamo per fatturato, ma vogliamo esserlo anche per numero di clienti, cresciuti a 10,3 milioni rispetto a un totale di mercato di 52,4 milioni di utenti».

E per sostenere lo sviluppo del business è stato preventivato che dei 7 miliardi di euro di investimenti previsti nel piano industriale al 2006, il 30% sia destinato proprio all’area sudamericana. Intanto il gruppo è anche impegnato in un processo di semplificazione della struttura societaria in Brasile, dove, cogliendo l’opportunità di essere presente, come unico operatore mobile, su tutto il territorio nazionale, aveva dovuto seguire le disposizioni che prevedevano l’obbligo di avere un soggetto giuridico in ciascuno Stato del Paese. La regolamentazione oggi è cambiata e così è diventato possibile snellire la struttura, con evidente risparmio di costi.

Le attività brasiliane di Tim saranno raggruppate in due unità. L’una nascerà dalla fusione annunciata tra Tele Celular Sul e Tele Nordeste Celular (entrambe controllanti società operative con licenza di banda A e quotate sia in Brasile che a Wall Street), creando la terza società per capitalizzazione del Bovespa. L’altra, che farà capo interamente al gruppo Tim riunirà invece le attività “startup”, con il conferimento da parte di Tim Brasil di Maxitel (banda B) a Tim Celular.

Il Sole-24 Ore
autore: A.OL.
data: 2004-06-25