Tfr, raggiunto l’accordo tra governo e parti sociali

09/01/2009

Da gennaio via al silenzio assenso sul trattamento di fine rapporto, mentre per le aziende con meno di 50 dipendenti saranno esentate, quelle con più di 50 invece trasferiranno il 100%

Roma, 19 ott. – (Adnkronos) – La riforma della previdenza integrativa decollerà a partire dal primo gennaio 2007. Da quella data infatti scatteranno i sei mesi di tempo di silenzio assenso durante i quali i lavoratori dovranno decidere la destinazione del proprio Tfr. E’ il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, a spiegare i termini dell’accordo raggiunto questa sera con il governo. Il sindacato ha chiesto anche l’azzeramento della tassazione che grava sui fondi pensione ” o quanto meno qualcosa di simile a quanto gia’ avviene in altri apesi europei”, ha proseguito Epifani.

Nelle aziende sotto i 50 dipendenti dunque i lavoratori potranno scegliere di dirottare il proprio Tfr maturando ai fondi pensione o di lasciarlo in azienda. In questo caso il Tfr resterà nelle aziende che sono state esentate dal trasferimento all’Inps. Diversa invece la situazione per le imprese sopra i 50 dipendenti. In questo caso il Tfr che resta in azienda (eccetto quello devolto ai fondi) dovra’ essere trasferito al 100% all’Inps.

Ma la novità più importante, per i sindacati, è che l’inoptato, e cioé quel Tfr su cui i lavoratori non esprimeranno nessuna indicazione, non confluirà più nella quota da trasferire all’Inps ma saranno dirottati verso i fondi contrattuali. Il trasferimento all’Inps, come spiega il leader della Uil, Luigi Angeletti, sara’ previsto solo per un periodo transitorio .

Le imprese fino a 50 dipendenti saranno esentate completamente dal trasferimento del 50% del Tfr inoptato all’Inps. Mentre quelle sopra ai 50 dovranno trasferirne il 100%. E’ questo uno dei punti cardine dell’accordo sulla previdenza integrativa raggiunto questa sera a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali.

”Un giudizio positivo” sull’accordo raggiunto tra sindacati, governo e imprese sul trasferimento di parte del tfr all’Inps, aggiunge il leader della Cgil che ha parlato a termine dell’incontro. E’ un accordo che trova la convergenza del sindacato, del mondo delle imprese e del governo”, sottolinea il segretario generale. ”Per noi -rivela Epifani- è importante che parta da gennaio il nuovo meccanismo attraverso cui il lavoratore può liberamente scegliere dove deve andare il tfr”. Per i lavoratori ”non cambia nulla, viene confermato il diritto di scelta tutelato quando serve un anticipo del tfr e, inoltre, si riesce a far quadrare una manovra che aveva bisogno di questi soldi per delle operazioni di infrastrutture”.

Fonte:
IGN Economia