Tfr, consiglio dei ministri approva la riforma
09/01/2009
Fini: la riforma della previdenza complementare partirà dal 1 gennaio 2008
Nessun voto contrario ma Pisanu e La Loggia si sono astenuti. Baccini (Udc): via libera perché accettate le nostre proposte
ROMA – È terminato nella tarda mattinata il consiglio dei ministri che aveva all’esame, tra gli altri provvedimenti, la riforma del Tfr. Il vicepremier Gianfranco Fini, uscendo dal vertice, ha detto: «C’è l’accordo sulla previdenza integrativa e sul Tfr. La riforma partirà dal 1 gennaio 2008». La riforma del Tfr è stata approvata con l’astensione dei ministri dell’Interno, Beppe Pisanu e degli affari regionali, Enrico La Loggia. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Non ci sarebbe invece stato alcun voto contrario. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi «non ha votato la riforma» e nemmeno «ha partecipato alla discussione», ha detto il ministro delle Riforme Roberto Calderoli. Lo stesso Berlusconi però manifestato poco più tardi soddisfazione per il varo della riforma.
DUE PILASTRI – La riforma del Tfr decollerà contestualmente a quella del «primo pilastro» e che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile da 57 a 60 anni dal 2008. Lo ha spiegato in conferenza stampa il Ministro del Welfare Roberto Maroni, che si è detto «soddisfatto» per questo «accordo soddisfacente» raggiunto anche «grazie alla mediazione del Ministro Tremonti». Questa riforma, ha detto Maroni, «fa giustizia delle riduzioni che toccano i giovani lavoratori cosiddetti precari e garantisce loro ad avere una pensione più adeguata». Fino al 2008, saranno in vigore le norme attuali che già prevedono il conferimento del Tfr nei fondi pensione. Per le imprese che non hanno i requisiti per l’accesso al credito il ministro Maroni pensa a una moratoria nel versamento del Tfr fino al primo gennaio 2009. Dal 2008 quindi partiranno i sei mesi previsti per il silenzio assenso ma per le imprese in difficoltà per l’accesso al credito il versamento del Tfr partirà dal 2009.
OK DELL’UDC – «L’Udc ha dato il via libera al decreto legislativo sulla riforma della previdenza complementare», perché «sono state accettate le nostre proposte» e cioè «la moratoria fino al 2008 e la tutela per le piccole e medie imprese». Così il ministro della Funzione pubblica, Mario Baccini, in confenrenza stampa a palazzo Chigi. Ci sarà una commissione permanente di controllo sul provvedimento per vederne gli effetti sulle piccole e medie imprese, ha anche affermato l’esponente centrista che alla domando sull’ipotesi che i lavoratori possano decidere di concedere il tfr ad assicurazioni private ha detto «non è stata prevista alcuna modifica in questo senso».
Fonte:
Corriere della sera
24 novembre 2005