Terna Cattaneo: «Dividendo più ricco dopo il Brasile»
29/07/2009
La domanda di elettricità infatti è diminuita dell’8,6% nei primi sei mesi dell’anno, ma Terna è riuscita ad aumentare i ricavi del 14,3% a 656,4 milioni, con un margine operativo lordo di 507 milioni, in crescita del 23,8 per cento.
L’aumento del fatturato è dovuto essenzialmente alla revisione delle tariffe di trasporto dell’energia elettrica. L’utile netto, però, è rimasto quasi stabile: più 1% a 207,5 milioni. Il capitolo investimenti merita un’attenzione a parte: nel semestre sono infatti ammontati a 374 milioni (in crescita del 13%), ma Cattaneo ha affermato che prevede un forte aumento per arrivare a 850 milioni a fine anno. Piuttosto, saranno possibili eventuali cessioni di asset non strategici proprio per finanziare la crescita della rete elettrica.
Infine l’indebitamento, che è cresciuto a 4,26 miliardi in seguito all’acquisizione della rete Enel ad alta tensione, che ha comportato un esborso di 1.152 milioni, ma anche un crescita del 43% in termini di chilometri di rete. L’esposizione verso le banche è destinata a scendere dopo la cessione delle attività brasiliane prevista per fine settembre.
Terna ha anche sottoscritto con la controllante Cassa depositi e prestiti un finanziamento di 500 milioni a dieci anni. In aprile Terna ha anche raggiunto un accordo con la società di Stato tunisina Steg per la costituzione di una società paritetica che dovrebbe portare alla costruzione del nuovo polo tunisino dell’energia e alla costruzione di un collegamento ad alta tensione tra le due sponde del Mediterraneo.
Al momento il progetto è ancora in fase di studio, ma secondo voci che peraltro non hanno trovato conferma, esisterebbe la possibilità che il polo possa ospitare in un futuro non prossimo anche una centrale nucleare.
Il Giornale