Terapia d’urto per leggi e burocrazia

09/01/2009

Da una parte il ” taglia leggi” e i Testi unici, dall’altra un disboscamento degli adempimenti amministrativi delle imprese e il rafforzamento dello sportello unico per le attività produttive.

Sono gli strumenti individuati dal disegno di legge semplificazione 2005 approvato definitivamente ieri dal Senato con l’obiettivo di sfoltire la giungla normativa con cui cittadini e imprese sono costretti a fare i conti ogni giorno. Una « svolta epocale » che « testimonia che la politica riformatrice di questo Governo prosegue sulla strada della modernizzazione e semplificazione in funzione di un crescita della competitività » , l’ha definita il ministro per la Funzione pubblica, Mario Baccini.

Il “taglia leggi”. Il provvedimento mira a mantenere in vita soltanto le norme indispensabili tra quelle entrate in vigore prima del 1970. Il compito di individuarle spetterà al Governo che avrà due anni per presentare una relazione al Parlamento e altri due per emanare i decreti legislativi di ” sfoltimento”. Esistono, tuttavia, leggi irrinunciabili: il disegno di legge approvato ieri le elenca espressamente. Si tratta di tutti i codici e i Testi unici, delle norme che regolano l’attività degli organi costituzionali o a rilevanza costituzionale, della magistratura o dell’avvocatura dello Stato, nonché i principi generali fissati dallo Stato nelle materie a legislazione concorrente, le disposizioni di recepimento della normativa europea e quelle in materia tributaria o di bilancio, previdenziale e assistenziale. Il compito di sovraintendere all’applicazione del ” taglia leggi” viene affidato a una commissione bicamerale di 20 deputati e di 20 senatori. La commissione dovrà esprimere un parere sugli schemi dei decreti legislativi varati dal Governo e verificare periodicamente a che punto è il procedimento di abrogazione. Questo organismo, tuttavia, inizierà a operare solo a partire dalla prossima legislatura.

I codici. Il disegno di legge semplificazione 2005 prevede poi cinque interventi di riassetto normativo: si va dai trattamenti previsti per le vittime del dovere, del servizio, del terrorismo, della criminalità organizzata e degli ordigni bellici in tempo di pace, che andranno semplificati e uniformati entro un anno dall’entrata in vigore della nuova normativa, passando attraverso la riorganizzazione della gestione contabile e amministrativa degli uffici all’estero della Farnesina, il riassetto delle misure a favore delle pari opportunità e la riscrittura di una serie di disposizioni riguardanti l’ordinamento del notariato e la tenuta degli archivi notarili. In tutti questi casi il temine a disposizione dell’Esecutivo è di 12 mesi.

Semplificazione per le imprese. Entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento, il Governo dovrà emanare uno o più decreti legislativi per la semplificazione degli adempimenti amministrativi delle imprese. In particolare, i provvedimenti attuativi dovranno fra l’altro favorire gli adempimenti relativi allo svolgimento, alla trasformazione, al trasferimento e alla cessazione dell’attività. Quindi « delegificare » la disciplina dei procedimenti amministrativi connessi allo svolgimento dell’attività di impresa e ridurre gli atti sottoposti all’obbligo di conservazione. Il Governo, inoltre, d’intesa con le Regioni, dovrà semplificare i procedimenti autorizzazione, licenza o assenso, per l’esercizio dell’attività d’impresa, dettando dei livelli minimi di semplificazione validi su tutto il territorio nazionale con riferimento soprattutto alle piccole e medie imprese e a quelle artigiane. Le intese con le Regioni dovranno anche cercare di rimuovere gli ostacoli che attualmente impediscono il decollo degli sportelli unici.

La valutazione. Il provvedimento individua altri due strumenti chiave per la semplificazione amministrativa: l’analisi dell’impatto della regolamentazione ( Air) e la verifica dell’impatto della regolamentazione (Vir). Il primo consiste nella valutazione a priori degli effetti che l’introduzione di una nuova norma può comportare su imprese e cittadini. Il secondo rappresenta invece una verifica a posteriori ( ogni due anni) della bontà delle scelte fatte. A decidere quali e quanti atti sottoporre a questo duplice controllo sarà anche questa volta il Governo con una serie di decreti legislativi da emanare entro sei mesi dall’entrata in vigore della nuova legge.

Fonte:
Il Sole 24 Ore
Marco Peruzzi
23/11/2005