Telefonica sospende i negoziati con Telecom

09/01/2009

Il consiglio di Telecom Italia dell’8 marzo si preannuncia un appuntamento clou.Non tanto per i dati del bilancio 2006, che sono il passato, quanto per le strategie industriali, che sono il futuro. Una situazione che vede in campo il management della società, l’azionista di maggioranza relativa Olimpia e Telefonica in un quadro che stenta a comporsi. L’ultimo colpo di scena è arrivato ieri, quando il presidente di Telefonica, Cesar Alierta, ha annunciato la sospensione dei colloqui per una partnership con Telecom Italia. Ma cosa ha detto esattamente Alierta? Ha annunciato l’interruzione di contatti con Telecom, che il gruppo italiano non ha mai ufficializzato, oppure ha annunciato l’interruzione dei contatti con Olimpia, che erano noti?

Da Madrid arriva una trascrizione ” autentica” delle parole del presidente e una spiegazione ufficiosa. La prima:«Abbiamo il massimo rispetto per Telecom Italia e il suo team direttivo.Siamo convinti che ci sono aree in cui potremmo proficuamente lavorare insieme.Ciononostante le attuali circostanze rendono difficile che si possa procedere sulla linea di quanto comunicato il 12 febbraio. Abbiamo così deciso di congelare i colloqui. Se ci saranno cambiamenti ve lo faremo sapere». La seconda: Alierta si riferiva alla situazione in generale, senza fare specifico riferimento a Olimpia piuttosto che a Telecom.

A quanto si apprende,i contatti tra i due gruppi non sarebbero nati poche settimane fa, ma sarebbero iniziati già da oltre un anno con l’esame di diversi scenari, tra i quali anche quello di una fusione. I colloqui sono stati poi avviati anche al piano superiore — quello di Olimpia — quando Pirelli ha deciso di mettere in vendita la quota in eccesso della holding, di cui è arrivata a possedere l’80 per cento.

Olimpia ha avviato un negoziato con Telefonica, nella convinzione che si trattasse del miglior candidato possibile anche per una parternship con Telecom Italia per svariati motivi: perchè è una public company con un azionariato privato, perchè dei concorrenti è l’operatore più efficiente, perchè ci sono ampi spazi per sinergie (stimate tra 1,2 e 2 miliardi) in grado dirilanciarele quotazioni di Telecom. Cionostante Pirelli ha mantenuto la porta aperta ad altre opzioni, tra cui France Telecom, i gruppi russi Alfa e Sistema, gli indiani di Hinduja.
Sulla corsia preferenziale,i colloqui tra gli spagnoli e Pirelli erano arrivati a delineare le lineeguida di un possibile accordo. Si trattava per una quota intorno al 30% di Olimpia (1,3 miliardi di controvalore per una valorizzazione delle azioni Telecom di 3 euro), senza prevedere opzioni call per salire ulteriormente nel capitale e contemplando una via d’uscita per Telefonica ma a patto di sacrificare il premio corrisposto sulle quotazioni di mercato. In caso di accordo,alcune banche nazionali si sarebbero affiancate per rafforzare il presidio italiano nella holding.

Sebbene si registrino divergenze di vedute tra il presidente Cesare Geronzi (propenso) e l’amministratore delegato Matteo Arpe (contrario), la più possibilista a riguardo era sembrata Capitalia, candidata a rilevare una quota di Olimpia intorno al 5 per cento.
Ovviamente per Telefonica l’operazione non avrebbe avuto valenza finanziaria, bensì strategico industriale. E proprio su questo secondo aspetto potrebbe essere sorto l’ostacolo che ha prodotto il congelamento dei colloqui. Al consiglio Telecom dell’8 marzo dovrebbe essere esaminato anche il piano industriale, che necessariamente si baserà sull’ipotesi stand alone, ma, secondo quanto riporta l’agenzia Radiocor,con un’eventuale apertura verso intese non esclusive con altri operatori per creare sinergie nelle singole aree geografiche di attività. Nei negoziati con Olimpia, Telefonica avrebbe accettato la condizione di non interferire nella governance di Telecom, in cambio però dell’esclusiva sui rapporti industriali, che il piano del gruppo italiano potrebbe vanificare.

Se sarà così, è probabile che si andrà alla conta in cda, con i consiglieri diretta espressione di Olimpia (Gilberto Benetton, Gianni Mion, Carlo Puri Negri, Massimo Moratti)che potrebbero chiedere conto del perchè non si sia approfondita un’ipotesi che il mercato ha dimostrato di gradire. Tant’è che in Borsa l’annuncio di Telefonica ha avuto l’effetto di una doccia fredda sia su Telecom (2,58% a 2,23 euro) che su Pirelli (4,94% a 0,8063 euro).E di fatto ai13 consiglieri indipendenti sui 21 che compongono il cda Telecom spetterà l’ardua sentenza in grado di determinare i destini del gruppo,sfiduciando così implicitamente o il management o l’azionista di maggioranza.

Fonte:
Il Sole 24 Ore
Antonella Olivieri