Telecom, Tim Brasil strizza l’occhio a Oi

29/09/2016

Tostes, direttore It di Tim Brasil, ha aperto la porta a un possibile interesse verso Oi, mentre il Brasile rimane un punto cardine nella crescita di Telecom Italia. Kepler (buy) vede un concreto potenziale per una rivalutazione dell'azione. Apprezzato l'esito del lancio del nuovo bond

 

Tim Brasil strizza l'occhio a Oi, ma nei tempi giusti. Secondo quanto riportato sia da Bloomberg, sia dal quotidiano brasiliano Valor Economico, infatti, Rogerio Tostes, direttore It della controllata sud americana diTelecom Italia , ha dichiarato che una possibile acquisizione dell'operatore potrebbe avere senso, una volta che quest'ultimo avrà risolto i suoi problemi, anche se, ora come ora, non è il momento adatto. Tostes ha inoltre aggiunto di credere nell'ipotesi che l'operatore possa trasformare eventuali multe in investimenti, operazione che potrebbe essere presa come esempio anche da altri player del settore.

Non solo America Movil, quindi, sta prestando attenzione a scenari M&A, per un dossier che si fa di giorno in giorno più caldo. Intanto il focus per Tim  Brasil rimane l'attuazione del piano di recupero che sta procedendo in maniera spedita, processo che "potrebbe essere ben supportato da un consolidamento dell'industria", hanno osservato gli analisti di Mediobanca  Securities (rating outperform e target price a 1,27 euro confermati).

Lo sviluppo della situazione in Brasile è monitorato da vicino anche da Kepler Cheuvreux, secondo il quale il Paese rappresenta un punto di svolta per Telecom Italia , alla luce delle nuove strategie di marketing, della più bassa competitività nelle prepagate, della debolezza attuale proprio di Oi, della stabilizzazione del pil e del recupero della valuta. Il tutto supportato dalla revisione dei costi e degli investimenti e dalle ipotesi di operazioni di M&A.

Tutto considerato, secondo Kepler, il colosso italiano rappresenta una delle ultime storie di trasformazione in Europa nella quale sia possibile investire: "grazie ai nuovi investimenti e al supporto di Vivendi  nell'azionariato crediamo che la società possa far fronte ad alcune delle sue debolezze, ossia la migrazione dalla linea fissa, la perdita di linee e la forte competitività a livello di prezzo, garantire una crescita a lungo termine sostenibile e allontanare la concorrenza a livello infrastrutturale".

"Gli indicatori economici del gruppo sono tornati a migliorare e i ricavi mobile a crescere", ha proseguito il broker, "mettendo le basi per una svolta positiva", segnata anche da un ebitda nel secondo trimestre oltre le attese, con i trend nel secondo semestre che dovrebbero rafforzarsi ulteriormente grazie a Tim  Prime e all'aumento del prezzo della banda larga a partire da agosto.

La banca d'affari si attende, inoltre, ulteriori tagli a livello di costi, mentre le minacce Enel Open Fiber e Iliad sono "sopravvalutate": l'entrata di nuovi operatori ha creato delle preoccupazioni, ma un qualsivoglia impatto rilevante è molto lontano. "Per ora il gruppo deve concentrarsi nel registrate buoni risultati e proseguire con la sua strategia, solo così può convincere gli investitori di non essere vulnerabile", ha concluso Kepler, riaffermando il rating buy sul titolo e il target price a 0,95 euro sul titolo.

L'azione, infatti, secondo il broker, sarà oggetto di rivalutazione grazie alla divisione domestica del gruppo, nonostante un flusso di cassa finanziario messo sotto pressione dal fabbisogno di capitale richiesto nel periodo 2016-2018. Ad ogni modo, il titolo risulta appetibile nel lungo termine rispetto ai competitor con un flusso finanziario dal rendimento previsto per il 2019 al 10% e con il potenziale per possibili merger.

Nel frattempo il titolo Telecom Italia  a Piazza Affari scambia a quota 0,7445 euro, in calo del 2,49%. Non sono di supporto nemmeno le buone notizie arrivate venerdì a mercato chiuso riguardo l'esito dell'emissione dell'obbligazione a tasso fisso con scadenza a nove anni da 1 miliardo di euro. Il lancio ha raccolto ordini per circa 4 miliardi per una cedola finale del 3,025%, tasso ben al di sotto del costo medio del debito del gruppo che a fine giugno si attestava al 5,1%. Stando a quanto detto dalla società, il bond sarà usato per ottimizzare e rifinanziare le prossime scadenze, prima tra tutte quella del 15 novembre, data in cui giungerà al termine un prestito obbligazionario da 1,3 miliardi.

"Accogliamo più che positivamente quest'operazione che permette all'azienda di gestire nella maniera migliore la propria posizione finanziaria e di ridurre il costo di finanziamento", hanno sottolineato gli esperti di Mediobanca . Nel complesso, il colosso tlc ha 27,5 miliardi di euro di debito netto e 32 miliardi di debito lordo, con il 70% del totale che è rappresentato da bond, 6 miliardi dei quali scadranno nei prossimi tre anni. "Tali scadenze sono soprattutto un'opportunità in caso di mantenimento di tassi di interesse su livelli bassi", ha puntualizzato Equita (rating buy e target price a 1,21 euro), calcolando come il contributo all'utile per-tasse dovrebbe essere di circa 0,2 miliardi entro quattro anni, ossia 150 milioni post-tasse o circa l'11% dell'utile atteso per quest'anno.

Per gli analisti di Banca Imi (rating add e target price a 0,97 euro ribaditi) "il rendimento del bond, che corrisponde a un differenziale di 283 punti base rispetto al midswap, riflette il profilo di medio-alto rischio di Telecom Italia  che dovrebbe avere un impatto positivo, anche se di lieve entità, a livello di utile per azione". Focus sulla liquidità, invece, da parte di Banca Akros (rating accumulate e target price a 1,15 euro reiterati) che ha evidenziato come la società, che ha una leva finanziaria molto alta, non soffra alcun problema in tal senso, visto che la generazione di cassa attuale e le linee di credito non utilizzate coprono le scadenze previste fino al 2019.

Liquidità che, ad ogni modo, dovrebbe trarre beneficio dal più basso costo del debito, contrazione che "dà un forte segnale dell'appetito degli investitori verso i rendimenti in questa situazione eccezionale dell'azionario". La condizione generale, comunque, "non è mai stata così favorevole per il mercato obbligazionario", hanno precisato gli esperti di Icbpi (rating buy e target price a 1,07 euro confermati), "anche grazie al programma di acquisto di bond societari della Banca centrale europea".

 

Fonte: http://www.milanofinanza.it/news/telecom-tim-brasil-strizza-l-occhio-a-oi-201609261203015363