Telecom, Tim Brasil si conferma seconda in Brasile

15/10/2014

L'Anatel, l'agenzia di telecomunicazioni brasiliana, ha rilasciato il suo aggiornamento mensile (fine agosto) sulle quote di mercato degli operatori mobili. I dati hanno indicato che Tim Brasil vanta 74,705 milioni di cellulari attivi, grazie a 333 mila attivazioni nette nel mese di agosto, e una quota di mercato del 26,9%. Nel complesso in Brasile le linee mobili sono salite a 1,25 milioni ad agosto (+0,5% su base mensile e +3,3% anno su anno) per un totale di 277, 4 milioni.

Il trend del mercato conferma il rallentamento fisiologico del tasso di crescita delle linee, risultante da una penetrazione che è ormai quasi pare al 137% della popolazione. "La performance di Tim Brasil non cambia il quadro di un contesto competitivo che vede la società controllata da Telecom Italia saldamente attaccata alla seconda posizione dietro al leader Vivo di Telefonica", osservano gli analisti di Icbpi (rating neutral confermato su TI con un target price a 1,03 euro).

 

L'analisi dell'Anatel porta alla luce dati positivi per Tim Brasil che il mercato recepisce altrettanto positivamente. A Piazza Affari il titolo Telecom Italia sovraperforma l'indice Ftse Mib (+014%) con un progresso del 2,34% a quota 0,83 euro. L'ad del gruppo tlc, Marco Patuano, si è dato cinque anni di tempo per decidere se in Brasile occorrerà puntare su acquisizioni o fusioni per non perdere quote di mercato.

"Trovo curioso", ha detto Patuano al giornale Valor International, "sentire commenti su una possibile offerta di Oi per Tim Brasil prima ancora che una simile azione si verifichi". Telecom Italia non cerca un'offerta. "Abbiamo iniziato a investire in Brasile nel 1999 e abbiamo già investito 8 miliardi di euro". Tim Brasil sta considerando la possibilità di investire altri 750 milioni di euro in tre anni per migliorare la sua rete.

Per gli analisti di Citigroup (sell e prezzo obiettivo a 0,50 euro) una potenziale uscita di TI da Tim Brasil sarebbe insufficiente a superare il consistente calo delle stime del consenso sull'Italia, previsto nei prossimi anni, dal momento che gli esperti si attendono solo una ripresa graduale del business mobile e un'ulteriore pressione sui ricavi del wireline.

 

Fonte:
Milano Finanza