Telecom, l’Ue promuove l’accordo. Domani la prova dei mercati
09/01/2009
Il commissario Reding: «Comincia a svilupparsi il mercato panaeuropeo delle telecomunicazioni».
L’accordo con il quale la cordata formata da Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Generali e Benetton e la spagnola Telefònica rileverà il 100% di Olimpia che controlla il 18% di Telecom Italia è stato accolto positivamente dal commissario Ue alla Società dell’informazione, Viviane Reding, in una nota diramata oggi pomeriggio a Bruxelles. «Il fatto che due delle maggiori società ex monopoliste d’Europa stiano ora mettendosi insieme in un accordo transfrontaliero è un segnale forte che sta incominciando a svilupparsi un mercato delle Tlc paneuropeo», commenta la Reding.
REDING: «MERCATI APERTI E COMPETITIVI»
Il commissario Ue osserva: «Mercati delle telecomunicazioni aperti e competitivi, in cui gli investitori sono benvenuti indipendentemente dalla loro nazionalità, costituiscono sempre la migliore ricetta per la concorrenza e per gli investimenti nelle nuove reti e nei nuovi servizi». La Commissione europea, continua la nota del commissario Ue responsabile delle Tlc, «condurrà un monitoraggio stretto degli sviluppi nel mercato delle telecomunicazioni in Europa. Continueremo a esercitare il nostro ruolo di guardiani dei Trattati comunitari – avverte la Reding – dovunque sia richiesto per assicurare che il mercato interno segua il principio di un’economia di mercato aperta e competitiva con una libera concorrenza transfrontaliera».
DOMANI L’ACCRODO ALLA PROVA DEI MERCATI
La svolta spagnola di Telecom Italia va così alla prova dei mercati. L’arrivo di Telefonica e delle banche e l’uscita di Pirelli verrà valutata infatti in pieno dagli investitori solo domani mattina, con la riapertura di Piazza Affari. I tasselli del puzzle sono diversi. Si va dall’attesa per quella che sarà la reazione generica sulla chiusura di un riassetto lungo mesi, tra incertezze, colpi di scena e lunghe trattative, sino alle valutazioni più strettamente finanziarie.
IL NODO DELLA QUOTAZIONE DEL TITOLO
Sul titolo Telecom, ad esempio, il mercato potrà ragionare partendo da parametri diversi: il più noto è quello dei 2,82 euro di valorizzazione delle quote in Olimpia pagati in media al patron di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. Dopo il veto posto dal presidente della Bicocca a offerte inferiori a tale soglia il prezzo era ampiamente atteso, ma resta un valore ben al di sopra delle quotazioni viste venerdì alla chiusura di Borsa, con un prezzo di riferimento di Telecom a 2,268. In Telco, la nuova cassaforte che subentrerà ad Olimpia, Intesa Sanpaolo e Benetton entreranno poi con un investimento in contanti in linea a una valutazione di Telecom a 2,53 euro per azione, quella usata per le quote azionarie apportate da Generali e Mediobanca. Il prezzo pagato per la maggioranza relativa del gruppo raggiunge infine quasi i 3 euro, considerando quanto pagato dall’unico socio industriale, Telefonica, che in trasparenza avrà quasi il 10% di Telecom diventando il primo azionista singolo.
IL PESO DEGLI SPAGNOLI
Gli investitori, in realtà, si interrogheranno soprattutto sugli scenari che apre l’arrivo di un “cavaliere bianco” come Telefonica, che ha oltre 203 milioni di clienti in vari paesi del mondo. Gli spagnoli non sembrano comunque voler stravolgere le strategie Telecom e hanno già chiarito di volerne rispettare l’autonomia, ma i cambiamenti sono inevitabili. Comunque, l’indipendenza di Telecom dovrebbe essere totale nelle controllate: Telefonica ha già previsto, forse soprattutto per tacitare l’Antitrust brasiliano, che i due consiglieri che saranno espressione degli spagnoli (dei 15 previsti per la lista Telco) si asterranno dal voto in consiglio quando le decisioni riguarderanno paesi in cui entrambi i gruppi sono presenti. Il nuovo assetto è poi destinato ad avere ulteriore appeal speculativo per il possibile coinvolgimento di nuovi soci, visto che Intesa Sanpaolo potrà indicare altri investitori italiani, che potranno intervenire in un secondo momento rilevando quote tra il 2 e il 5%.
LE NOMINE
Da domani, poi, gli alleati di Telco cominceranno a ragionare sulla governance di Telecom Italia, a partire dalla presidenza della società, che sarà di indicazione degli italiani. Ambienti vicini alla trattativa tendono a rassicurare sul fatto che l’attuale consiglio, appena nominato, resterà in carica per l’anno previsto. Ma c’è già da pensare che il toto-nomine partirà a breve, con buone probabilità che le scommesse si concentrino da subito su Guido Rossi, dopo l’estromissione a sorpresa dalla lista del consiglio targata Tronchetti, o sui super manager i cui nomi sono circolati a più riprese nelle scorse settimane, come Vittorio Colao, Francesco Caio e Franco Bernabè.
Fonte:
La Stampa