Telecom Italia punta sul Brasile per crescere in Sudamerica
03/12/2009
Nessuna decisione e' stata presa in quanto la questione non era all'ordine del giorno, ma i consiglieri ne hanno sicuramente parlato, anche alla luce del fatto che i rappresentati di Telefonica, Julio Linares e Caesar Alierta, hanno lasciato il cda a meta' dell'opera, come previsto dai regolamenti in quanto la societa' spagnola ha importanti asset in Argentina.
Questo e' stato confermato dalle dichiarazioni dell'amministratore delegato Franco Bernabe' al termine della riunione. Il manager, oltre alle dichiarazioni di rito, ha affermato che Telecom Italia punta sul Brasile, citando il passo in avanti nel processo di fusione tra Tim Participacoes e l'operatore brasiliano di telefonia a lunga distanza Intelig.
Da queste parole sembra di poter indirettamente intuire che il destino di Telecom Argentina sia segnato, ovvero che il management intenda vendere la partecipazione nella controllante Sofora. Si tratta di un'ipotesi che vede la contrarieta' della famiglia Fossati, che tramite Findim detiene il 5% di Telecom Italia, secondo la quale le offerte giunte finora sarebbero inadeguate.
Secondo un importante quotidiano Findim avrebbe fatto pervenire al management di Telecom un piano che prevede tra le altre cose, la cessione della rete, di Telecom Italia Media, il ricambio del management stesso e la soluzione del problema Telefonica. Su questo ultimo punto e sulla separazione della rete sembra esserci sintonia tra i Fossati e il governo italiano.
Sono di ieri le dichiarazioni del ministro Sacconi in merito ai problemi creati dalla presenza di Telefonica in Telco. Tra l'altro Telecom ha annunciato il closing della vendita della controllata Hansenet proprio a Telefonica sulla base di un enterprise value di 900 milioni di euro. L'operazione aveva suscitato le proteste di Asati, l'associazione dei piccoli azionisti Telecom Italia, e dei Fossati secondo cui il valore sarebbe superiore.
Ricordiamo inoltre che il consulente del governo, Francesco Caio, ha predisposto un piano per lo sviluppo della banda larga in Italia che prevede tra le opzioni percorribili lo scorporo della rete fissa dall'ex monopolista pubblico. (SF)
La Stampa