Telecom Italia: La partita in Brasile al centro del riassetto

06/09/2013

È in Brasile che si gioca una fase cruciale della partita sull'azionariato di Telecom Italia. A Rio de Janeiro ha infatti sede quella Tim Brasil, controllata dell'ex-monopolista italiano e oggi uno dei principali operatori del mercato sudamericano.

La correlazione è semplice. Con la disdetta del patto di Telco da parte di Mediobanca e con Generali pronta a seguire la stessa strada e Intesa Sanpaolo in stand-by, Telefonica sarà costretta ad uscire allo scoperto e dire se intende rilanciare sulla società italiana o cedere il passo a qualche altro socio industriale. In Brasile c'è infatti l'Anatel, l'Autorità delle telecomunicazioni brasiliana, che aspetta al varco il gruppo telefonico iberico.

Nel momento in cui si scioglierà il patto di Telco, Telefonica diventerà infatti il maggior azionista singolo di Telecom Italia: oggi la holding è infatti partecipata da Telefonica (con il 46,18% del capitale), Intesa Sanpaolo e Mediobanca (con l'11,62% a testa) e Generali (con il 30,58%). Facile prevedere che l'Anatel potrebbe, a quel punto, chiedere chiarimenti a Telefonica, visto che proprio il gruppo presieduto da Cesar Alierta è sorvegliato speciale dell'Authority locale delle tlc fin dai tempi del suo ingresso in Telco.

In Brasile infatti il gruppo iberico ha la proprietà del primo operatore mobile del Paese, cioè Vivo, del quale ha conquistato il controllo dopo la separazione da Portugal Telecom. E ancora in Sudamerica è cresciuto il business della controllata di Telecom Italia: Tim Brasil, che è diventata uno dei maggiori operatori del Paese. Fino ad oggi Telefonica, per il suo ruolo di socio di Telco, era riuscita a superare le riserve dell'Anatel che ha imposto diversi paletti per assicurare che non ci siano danni alla concorrenza dal comune denominatore spagnolo sia in Vivo sia in Tim Brasil.

Ma, con la disdetta del patto, i riflessi in Brasile saranno immediati. Per questo motivo Alierta e i suoi advisor sono ben consapevoli che una decisione andrà presa entro fine settembre. Già alcuni mesi fa erano circolate indiscrezioni che davano come possibile uno spezzatino di Tim Brasil fra Telefonica e America Movil di Carlos Slim, a propria volta presente nel mobile brasiliano con Claro. Il break-up potrebbe essere la soluzione preferibile per Slim e il gruppo iberico, ma di certo contrasterebbe con la strategia del management e dei consiglieri di Telecom Italia, che vedrebbero la società italiana ulteriormente impoverita di asset importanti, visto che il Sudamerica è una delle poche aree di crescita.

Insomma, è Oltreoceano che si gioca la partita più importante. L'Anatel, di fronte a una situazione di possibile posizione dominante di Telefonica, potrebbe chiedere la cessione di attività di Tim Brasil. Ma a quel punto gli iberici avranno probabilmente già deciso il loro nuovo ruolo nel dopo-Telco.

 

Fonte:

Il Sole 24 Ore