Telecom Italia: cambi di scenario in Sudamerica

22/06/2010

La questione intorno agli assetti di Vivo per Telecom Italia è assai meno marginale di quanto a volte appaia dalla cronaca finanziaria nazionale. In Brasile, alla fine del primo trimestre, il colosso telefonico italiano realizza più di un quinto del proprio fatturato ossia circa 1,39 miliardi di euro. Certo in termini di redditività la società ha ancora molto da dare e i margini rimangono assai esigui: l’ebit della business unit brasiliana ammonta a soli 65 milioni di euro su un risultato operativo complessivo di Telecom di 1,4 miliardi di euro. Va però osservato che il ritorno a un utile operativo è recente per Tim Brasil e che gli investimenti da 277 milioni di euro (su cui però ha influito anche il cambio) sicuramente contribuiranno ai risultati nei prossimi anni.

Il contesto appare incoraggiante: San Paolo continua a essere il cuore economico di tutto il continente e le stime ipotizzano che già quest’anno la crisi dovrebbe sparire con una crescita del Pil del Paese intorno al 4-5 per cento. Una crescita così, come noto, in Europa ce la sogniamo e neanche le ottimistiche previsioni di Ben Bernanke attribuiscono al Pil statunitense un recupero superiore al 3,5 per cento nel 2010. Insomma il Brasile è quasi un El Dorado e la nuova crisi interna a Vivo potrebbe creare anche delle occasioni per Telecom Italia, sebbene più di un dubbio sorga all’idea che le Autorità locali approvino che Telefonica raggiunga un quasi monopolio nella telefonia brasiliana, viste anche le sue importanti partecipazioni in Telecom Italia. Si spera che almeno questa volta non sia incolpata la società italiana delle manovre della sua azionista.

Al riguardo occorre senz’altro ricordare che ieri in Argentina Telecom Italia ha ottenuto un importante successo legale con le decisioni della Corte di Appello locale che ha annullato le risoluzioni in merito al diritto di voto dei rappresentanti della società italiana in Telecom Argentina. In realtà si tratta soltanto di un successo parziale. Nonostante il Fuero Penal Economico abbia in parte accolto le richieste della società italiana la partita, che si gioca in diverse sedi legali e su diversi argomenti, è ancora aperta come ha dichiarato la famiglia Werthein. Quest’ultima è particolarmente interessata dal caso anche perché fra i temi in discussione c’è quello su un’opzione call in mano a Telecom Italia sul capitale dei Werthein in Sofora, la holding di controllo di Telecom Argentina. Tale opzione finora non è stata esercitata dal gruppo italiano, ma gli consentirebbe di ottenere il controllo della società argentina.

Il contenzioso legale però appare ancora lungo e incerto, anche perché diversi investitori argentini fanno pressione per ottenere la possibilità di subentrare a Telecom Italia nel capitale di Telecom Argentina e il governo della stessa Kirchner schiera contro il gruppo italiano il segretario Guillermo Moreno al Commercio Estero. Come ha giustamente sottolineato il quotidiano argentino La Nacion appare invece davvero strano che, tra tanti soggetti coinvolti in questa complessa partita, non figuri proprio Telefonica dalle cui mosse, invece, ha preso avvio proprio quella concentrazione oggi contestata a Telecom Italia.

Fonte:
La Stampa