Telecom, Imi: ecco quanto incide il cambio euro/real

19/05/2017

Milano Finanza – 19 maggio 2017

Telecom, Imi: ecco quanto incide il cambio euro/real

Una nuova potenziale crisi in Brasile potrebbe creare un'onda d'urto in Italia. Equita ha elencato le società italiane più esposte al mercato brasiliano, tra queste c'è Telecom Italia. Per Banca Imi ogni fluttuazione del 5% del cambio euro/real implica una oscillazione dell'1,2% nella valutazione di TI

di Matteo Fusi

Una nuova potenziale crisi in Brasile potrebbe creare un'onda d'urto in Italia. L'ipotesi che esistano registrazioni in cui si sente il presidente brasiliano Temer approvare l'esborso di tangenti per comprare il silenzio di un ex alleato ieri ha mandato in tilt i mercati finanziari brasiliani, mentre quelli americani sono rimasti a guardare: sono rimbalzati all'indomani del peggiore sell-off del 2017 ma si sono sbarazzati di titoli legati alla nazione sudamericana. L'indice Bovespa in particolare ha perso l'8,8% e la valuta locale si è svalutata del 7% circa.

Michel Temer, colui che ha preso le redini del Brasile dopo l'impeachment di Dilma Rousseff, ha negato tutto e in un messaggio televisivo rivolto alla nazione ha detto che non si dimetterà: "Non ho nulla da nascondere", ha dichiarato Temer spiegando di avere chiesto alla Corte Suprema l'accesso ai file che lo incastrerebbero. Gli investitori sembrano non credergli e intanto il massimo organo giudiziario brasiliano ha dato il via libera a un'inchiesta su Temer.

Equita ha elencato le società italiane più esposte al mercato brasiliano: Astm è esposta per il 16% del net asset value, Telecom Italia per il 13% dell'ebitda di gruppo e per il 15% della valutazione, Sogefi per meno del 10% del fatturato, Cnh Industrial per l'8% del fatturato, Atlantia-Abertis per il 10-11% dell'ebitda e per il 5-6% della valutazione (tenendo conto delle minorities: 50% nella controllata di Atlantia e 57% in quella di Abertis). Meno esposti Enel e Prysmian (4% dell'ebitda entrambe) e Fca: 5% del fatturato (intorno a break-even a livello operativo).

In particolare, Banca Imi ha analizzato le possibili conseguenze per Telecom Italia a seguito degli eventi di ieri. "Telecom Italia detiene il 67% di Tim Brasil, che rappresenta il 18% dell'ebitda consolidato atteso quest'anno e il 20% della nostra valutazione della somma delle parti di Telecom Italia", ha spiegato la banca d'affari, aggiungendo che "la partecipazione in Tim Brasil implica un'esposizione traslatoria sul tasso di cambio euro/real brasiliano".

Di conseguenza, "ogni oscillazione del 5% del prezzo di mercato di Tim Brasil implica una fluttuazione dell'1% nella nostra valutazione della somma delle parti di Telecom Italia e ogni fluttuazione del 5% del cambio euro/real brasiliano implica un'oscillazione dell'1,2% nella nostra valutazione della somma delle parti di Telecom Italia", hanno calcolato gli analisti di Banca Imi, confermando il target price a 1,08 euro e il rating buy sul titolo TI che a Piazza Affari, dopo il calo del 2,62% della vigilia, recupera lo 0,63% e si porta a quota 0,8795 euro.

Telecom Italia è finita anche oggi sotto la lente di Mediobanca Securities ma in riferimento alla vicenda Vivendi. Questo dopo che nella relazione finanziaria del primo trimestre è stato sottilineato che all'assemblea degli azionisi di Telecom Italia  dello scorso 4 maggio il colosso media francese deteneva il 23,9% delle azioni ordinarie, pari al 17,2% del capitale totale della società tlc e che, dato il quorum in assemblea, l'interesse di Vivendi in Tim  rappresentava circa il 41% dei diritti di voto effettivi.

"Pertanto", ha notato Mediobanca, "Vivendi non è sicura di avere la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea di Tim  e non esistono accordi tra le due società che le consentiranno di nominare la maggioranza dei membri al consiglio di amministrazione di Tim né di ottenere la maggioranza dei voti nelle riunioni del cda". Inoltre, "Vivendi non ha il potere di nominare unilateralmente il presidente del consiglio di amministrazione di Tim, né il suo amministratore delegato. Tenuto conto di questi fattori, Vivendi non è in grado di governare le politiche finanziarie e operative di Tim, secondo l'Ifrs 10".

Sempre secondo la relazione finanziaria del primo trimestre, la partecipazione in Tim ha un valore contabile netto di 4,19 miliardi di euro nel bilancio di Vivendi, superiore rispetto al costo di acquisto di 3,9 miliardi di euro (con un prezzo medio di acquisto di 1,0793 euro ad azione) e rispetto a un valore di mercato di 3,1 miliardi di euro al 31 marzo. "Mentre la quota in Mediaset è stata acquisita da Vivendi per un importo complessivo di 1,26 miliardi di euro o a un prezzo medio di acquisto di 3,88 euro per azione e con un carrying value di 1,32 miliardi di euro al 31 marzo, portando il guadagno non realizzato a 62 milioni di euro", hanno ricordato gli analisti di Mediobanca, ribadendo il rating outperform e il target price a 1,34.

Fonte: https://www.milanofinanza.it/news/telecom-imi-ecco-quanto-incide-il-cambio-euro-real-201705191224344983