Svimez: Italia arranca ma sud va peggio, Pil -2, 5% nel 2013
26/07/2013
(AGI) – Roma, 26 lug. – L'Italia arranca ma il Sud va anche peggio. Nel 2013 a fronte di un Pil nazionale che si contrarra' dell'1,9%, il Mezzogiorno registrera' un crollo del prodotto pari al 2,5% contro il -1,7% del Centro-Nord. Il lieve recupero che l'economia nazionale registrera' nel 2014 (+0,7%) risultera' quasi nullo al Sud (+0,1%) rispetto al +0,9% del Centro-Nord.
E' la previsione della Svimez che segnala nel 2012 una caduta del Pil nel Mezzogiorno del 3,2%, un calo superiore di oltre un punto a quello rilevato nel resto del Paese (-2,1%). Il 2012 e' stato il quinto anno consecutivo in cui il tasso di crescita nel Sud e' risultato negativo: dal 2007 il prodotto dell'area si e' ridotto cumulativamente del 10,1%, quasi il doppio della flessione registrata nel Centro-Nord (-5,8%).
A causare la contrazione dell'attivita' produttiva nel 2013 e' il forte calo dei consumi delle famiglie (-2,8% al Centro-Nord, che diventa -4,2% al Sud) e il vero e proprio crollo degli investimenti: -5,4% al Centro-Nord, piu' del doppio al Sud, -11,3%. Da segnalare, a testimonianza della gravita' della crisi, che la forte battuta d'arresto viene dai consumi di beni (-4,4% al Centro-Nord, -6,2% al Sud). Giu' anche i redditi delle famiglie: -1,4% al Centro-Nord, -2% al Sud.
Negative anche le esportazioni: nel 2013, si prevede un calo dell'1,4% al Sud e dell'1,1% al Centro-Nord, soprattutto verso i Paesi Uem. Continua anche nel 2014 il calo dei consumi totali, ma con dinamiche piu' contenute rispetto agli anni precedenti, anche se il Sud continua a essere negativo: -0,9% contro +0,1% dell'altra ripartizione. Anche in questo caso restano decisamente negativi i consumi di beni (-1,2% al Sud a fronte di -0,5% al Centro-Nord).
Prosegue poi anche nel 2014 il calo degli investimenti, al Sud piu' che doppio rispetto all'altra ripartizione (-6,1% contro -2,6%), con segni particolarmente negativi nelle macchine e mezzi di trasporto (-9,8% contro -3,8%). In ripresa le esportazioni, soprattutto al Centro-Nord (+1,7%, il doppio del Mezzogiorno, +0,8%). A livello regionale, nel 2013 segni negativi per tutte le ripartizioni (-1,9% Nord Ovest, -1,7% Nord Est, -1,5% il Centro). La dinamica peggiore in Calabria (-3,1%), seguita da Sardegna e Campania (-2,9%), Piemonte e Basilicata (-2,6%). Tra le regioni meridionali la performance meno negativa in Abruzzo, -1,9%, seguita dalla Sicilia (-2%), Puglia (-2,1%) e Molise (-2,3%).
Positive invece per il 2014 quasi tutte le regioni italiane, eccetto la Valle d'Aosta (-0,2%), la Calabria e Sardegna (-0,1%), che comunque contengono molto le perdite dell'anno precedente. In recupero Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia (+1,2%), seguite da Veneto e Piemonte (+1%). Tra le regioni del Mezzogiorno in testa la Basilicata (+0,4%), seguita da Abruzzo, Molise e Puglia (+0,3%), Campania e Sicilia (+0,1%). In coda Calabria e Sardegna (-0,1%). (AGI) .
Fonte:
AGI