Super Petrolio, altalena di quotazioni

09/01/2009

Nuovi record per il prezzo del greggio. Dal Venezuela all’Iraq: il rally dell’oro nero condizionato dalla situazione internazionale.

NEW YORK – La corsa rialzista del greggio non si ferma più. Ma è un cammino fatto di alti e bassi, di nuovi massimi e di brusche cadute. Resta il fatto che in una giornata particolarmente calda sul fronte internazionale, vedi Venezuela e Iraq, ancora una volta la scena sui mercati è tutta per l’oro nero che macina record su record.

QUOTA 47 – Nell’after-hours a New York il prezzo del petrolio schizza a quota 47 dollari, per la precisione 46,90 dollari al barile. Un fattore che concorre a tenere alta la tensione è proprio l’attesa per il referendum confermativo venezuelano. Il paese sudamericano detiene infatti una quota di circa il 15% dell’import di greggio statunitense.

Il risultato ufficiale della consultazione, con la vittoria di Chavez e le prime dichiarazioni rassicuranti sui prezzi garantiti, riporta tutto alla normalità. Con le borse che risalgono e il prezzo del petrolio che segna un ribasso. Sui mercati petroliferi il Brent scende l’1,03% a 43,43 dollari al barile, 45 centesimi in meno della chiusura di venerdì e 51 centesimi sotto il massimo storico di 43,92 sul telematico.

Le montagne russe però non finiscono qui. Ed ecco che sempre dal Brent, il greggio di riferimento europeo, arriva l’ennesima impennata: il petrolio tocca i 44,11 dollari al barile, la quotazione più alta da sempre. Un rialzo dovuto alla notizia di un sabotaggio ad uno degli oleodotti iracheni.

Corriere della Sera
16/8/2004