Summit UE-CELAC, stanziati 700 milioni per l’America Latina
17/06/2015
Il secondo vertice tra Unione Europea e CELAC (l’ottavo UE-ALC) si è tenuto a Bruxelles il 10 e 11 giugno scorsi. La CELAC, Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi, è stata istituita nel 2010 e include tutti i 33 Stati della regione con l’obiettivo di rafforzare il dialogo politico, consolidare l’integrazione socio-culturale della regione e potenziarne la crescita economica. Dal 1999, ogni due anni, i Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell’UE e della CELAC si ritrovano per stabilire le priorità del partenariato bi-regionale.
Le dimensioni delle organizzazioni sono decisamente strategiche: l’UE e la CELAC rappresentano infatti una popolazione costituita da più di un miliardo di persone (circa il 15,5% della popolazione mondiale), detengono pressappoco la metà dei seggi del G20 e un terzo di quelli all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’Unione è il primo investitore estero nella regione sudamericana e caraibica e la CELAC è il secondo partner commerciale per l’UE. La due giorni è stata co-presieduta da Donald Tusk e Rafael Correa, rispettivamente Presidente del Consiglio Europeo e Presidente dell’Ecuador, oltre che Presidente di turno della CELAC. Tra i grandi assenti al vertice il Presidente del Venezuela Nicolás Maduro, la Presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner e il cubano Raul Castro.
Dall’UE 700 milioni per lo sviluppo in area CELAC: Il vertice ha determinato nuovi stanziamenti a favore della regione latinoamericana, un pacchetto di circa 230 milioni di euro per favorire lo sviluppo sostenibile nell’area CELAC. Federica Mogherini, Alto Rappresentante UE, ha dichiarato che attraverso l’erogazione di tali fondi l’UE intende “rafforzare ulteriormente le relazioni con l’America Latina”, oltre che “promuovere società più prospere ed inclusive”. A questo pacchetto si aggiunge quello annunciato al Business Summit UE-CELAC sugli investimenti a sostegno alle imprese (118 milioni di euro) che, insieme alla dotazione regionale per i Caraibi (346 milioni), porterà la cifra degli aiuti a quasi 700 milioni di euro a favore della regione. Le due regioni hanno inoltre adottato un nuovo Piano d’Azione (EU – CELAC Action Plan)incentrato su dieci settori chiave e iniziative in linea con le priorità emerse durante il vertice di Santiago del Cile del gennaio 2013. Le Key Areas riguardano orientativamente lo sviluppo sostenibile, il cambiamento climatico, l’integrazione regionale per promuovere l’inclusione sociale, le migrazioni, gli investimenti e l’imprenditorialità, la sicurezza. Sì è parlato inoltre, per quanto brevemente, di questioni politiche più delicate, sollevate dal Presidente ecuadoriano Correa, come “l’occupazione di Guantanamo da parte degli Stati Uniti” e la decisione, sempre da parte di Washington, di promulgare sanzioni al Venezuela.
Si è dato spazio anche ad un aggiornamento sullo stato dei negoziati per l’Accordo di Associazione tra UE e Mercosul durante la riunione ministeriale dell’11 giugno, sempre a Bruxelles, tra i Ministri dei due blocchi. Da una parte, l’Unione rappresentata dal Commissario per il Commercio, la svedese Cecilia Malmström, dall’altra Mauro Vieira, Ministro delle Relazioni esterne della Repubblica Federativa del Brasile e Presidente pro tempore del Mercosur, accompagnato dai suoi omologhi degli altri Paesi del Cono Sur, faceva le veci dell’organizzazione sudamericana. A margine dei lavori, il Ministro dell’Agricoltura brasiliano Katia Abreu ha sottolineato come il Brasile sia “pronto per avanzare” nei negoziati. Restano tuttavia significative divisioni interne all’organizzazione e difficoltà politiche in entrambi i blocchi per arrivare alla conclusione dell’accordo.
A conclusione del vertice, il 12 giugno si è tenuto nella capitale belga il settimo Summit UE – Messico, il primo presieduto da Tusk. Il Messico, seconda economia dell’America Centrale e Latina dopo il Brasile, era rappresentato da Enrique Peña Nieto, riconfermato presidente alle elezioni del 7 giugno scorso. Il vertice ha costituito l’occasione per lanciare i negoziati in vista di un rafforzamento dell’Accordo di Libero Scambio euro-messicano entrato in vigore quindici anni fa. L’Unione intende infatti rinnovare l’accordo con il Messico per avvicinarlo all’accordo UE-Canadae a quello che potrebbe diventare il TTIP, il Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti, in fase di negoziato con gli Stati Uniti e oggetto di grande dibattito politico su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Fonte: Rivistaeuropae.eu