Salari, il rilancio di Montezemolo: “Tagliare di nuovo il cuneo fiscale”
09/01/2009
ROMA
Confindustria scopre le carte in vista del vertice di maggioranza che domani dovrà indicare la strada al Governo sulla difesa del potere d’acquisto dei salari: tagliare altri cinque punti di cuneo fiscale, ma questa volta tre ai lavoratori e due alle imprese e non il contrario.
La ricetta di Confindustria
La proposta arriva dal numero uno di viale dell’Astronomia, Luca Cordero di Montezemolo secondo cui, nonostante l’intervento sul cuneo già effettuato, «la differenza tra il costo per le aziende e il salario netto in busta paga rimane abissale: il rapporto è quasi di uno a due». Intervistato da Il Sole 24 Ore, Montezemolo non scende nei dettagli tecnici, ma, osserva, «se vogliamo guardare ai salari, credo che il sistema di detrazioni per la produzione del reddito da lavoro dipendente sia» lo strumento «più corretto e visibile».
I sindacati: «E i contratti?»
Immediata la replica dei sindacati. «Montezemolo ha tutta la mia solidarietà, ma secondo me non avrà fortuna», dice il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. «Non abbiamo discusso al “tavolo” col Governo del cuneo fiscale. Ma mi farebbe piacere che Montezemolo ci dicesse qualcosa su contratti e sul secondo livello di contrattazione», osserva il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Intanto, il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, fa sapere che i primi provvedimenti dovrebbero arrivare per marzo. «Fatto l’incontro di maggioranza, avuti i primi contatti con le forze sociali oltre che con i sindacati, noi apriremo i tavoli e contiamo nel giro di un paio di mesi di cominciare ad assumere le prime misure», annuncia a margine dell’apertura di Pitti Uomo.
Damiano: «Nuovo patto per lo sviluppo»
Il responsabile del lavoro, Cesare Damiano, invita a costruire un nuovo patto per lo sviluppo: «Abbiamo aperto ieri un nuovo confronto informale con il sindacato, e proseguiremo con tutte le parti sociali, per aprire una stagione che guardi a un patto per lo sviluppo del Paese basato sugli investimenti, più competitività, più produttività, con un occhio particolarmente attento alla questione dei redditi, anche per dare più potere di acquisto alle retribuzioni e alle pensioni». Riduzione delle tasse a favore dei lavoratori a reddito medio basso e firma dei contratti, «per garantire la redistribuzione del profitto», chiede il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero.
Fonte:
La Stampa