Sace: Brasile, € 4,6 miliardi di nuovi progetti in pipeline
23/05/2012
SACE ha una pipeline di € 4,6 miliardi di nuove operazioni in Brasile, dove è presente con un proprio ufficio a São Paolo, prevalentemente nei settori della meccanica strumentale, delle telecomunicazioni e dell’oil & gas. Si conferma quindi il trend di crescita delle attività di SACE in Brasile registrato nel 2011 quando, con un’esposizione pari a € 1,3 miliardi (in crescita del 46% rispetto al 2010), il Paese è divenuto il quarto mercato estero nel portafoglio di SACE.
Tra i comparti che hanno maggiormente beneficiato del supporto di SACE nel paese figurano l’oil & gas (50,3%), il minerario (15,4%) e quello delle telecomunicazioni (10,2%). Principali operazioni di SACE – Vale: garanzia su un finanziamento da USD 300 milioni in favore della compagnia brasiliana Vale per favorire i rapporti commerciali tra la società e le imprese italiane, in particolare l’ampio indotto di piccole e medie imprese che operano nel Paese.
Illy Caffè: garanzia da € 7,3 milioni su un finanziamento erogato a Illy Caffè per consolidare la propria presenza nei mercati di Brasile, Cina ed Europa e sostenere spese in ricerca e sviluppo. Rivoli: garanzia da USD 20 milioni per la realizzazione di opere di movimento terra, pavimentazione asfaltica e costruzione di ponti nello Stato del Tocantins in Brasile assegnate all’azienda veronese Rivoli.
Petrobras: garanzia da USD 500 milioni a sostegno della competitività delle imprese italiane coinvolte nei progetti di sfruttamento dei nuovi giacimenti sulla costa atlantica. Ghella: garanzia sul finanziamento di R$ 25 milioni (circa USD 14 milioni) concesso dal Banco Itaú BBA al Gruppo Ghella per la costruzione del gasdotto di Caraguatatuba-Taubaté (Gastau).
L’operazione è stata la prima conclusa da SACE in Brasile in valuta locale. Itaù BBA: garanzia sul finanziamento di US$ 400 milioni in favore di Itaù BBA, in considerazione dell’elevato volume di affari intermediato dalla banca tra Brasile e Italia. Banco Nacional do Desenvolvimento Economico Social (BNDES): accordo per promuovere l’interscambio economico fra Italia e Brasile, la garanzia di SACE su un plafond di USD 1,1 miliardi messo a disposizione da BNDES alle aziende italiane che operano in Brasile e per le aziende brasiliane che importano dall’Italia. Interamerican Development Bank (IADB): accordo di cooperazione che prevede la garanzia di SACE sui finanziamenti concessi da IADB per progetti d’investimento, principalmente in infrastrutture, in America Latina e nei Caraibi. Analisi del rischio Paese – Nonostante il ridimensionamento delle prospettive di crescita indotte dall’austerity fiscale e monetaria avviata nel 2010, il Brasile mantiene prospettive positive (con tassi di crescita del Pil del 3% e del 4,1% attesi nei prossimi 2 anni) ed esce da cinque anni di congiuntura globale avversa rafforzato sotto tutti i profili di rischio, come evidenziato dalle analisi condotte dall’Ufficio Studi di SACE.
Dal 2007 a oggi in Brasile è nettamente migliorata l’affidabilità delle imprese locali, nonostante le difficoltà recenti legate all’apprezzamento del real. Il SACE risk index (www.sace.it/riskmap) rileva infatti una marcata attenuazione dei rischi di mancato pagamento negli ultimi cinque anni, sia per le grandi imprese (SACE risk index pari a 40, -12%) che per le Pmi (41, -29%). Un risultato molto positivo non solo a livello regionale (rischio inferiore del 40% circa della media latinoamericana) ma anche rispetto alle performance di altri mercati emergenti di primo piano, come gli altri Bric.
A riprova della crescente apertura economica del paese e del consolidamento di un business climate positivo, anche i rischi d’instabilità politico-normativa sono diminuiti (piuttosto elevati nell’area latinoamericana). Sono infatti calati i rischi di esproprio (SACE risk index pari a 49, -20%), di violazione di contratto (56, – 20%) e di restrizione sul trasferimento di capitali (32, -12%). Importante anche l’attenuazione del rischio di violenza politica (SACE risk index pari a 51, -8%).
Fonte:
Tribuna Economica