Roma e le grandi città trainano il mercato Ict
09/01/2009
ROMA • Mentre il mercato italiano dell’Ict continua a segnare il passo, l’area metropolitana di Roma si distingue (assieme a quelle di altre città metropolitane) per i positivi tassi di crescita sia del fatturato che dell’occupazione nel settore. A rivelarlo è uno studio presentato ieri dal Censis e dalla Camera di commercio di Roma.
Anche nel 2003 le attese di una crescita del comparto dell’Ict sono andate deluse: i dati raccolti dal Censis segnalano infatti per il mercato nazionale delle Tlc e dell’It un incremento del volume d’affari pari a un modestissimo 0,1% rispetto all’anno precedente. Anche se i due settori non seguono lo stesso trend: il primo è cresciuto dell’1,8% rispetto all’anno precedente, mentre il secondo deve fare i conti con una decisa flessione sul 2002 (pari a un -3,2%).
Se questo è il quadro generale del Paese, una buona tenuta si registra in alcune aree di grande specializzazione nel settore. Tra queste Roma, Milano, Torino, Firenze e Bologna che possono contare su un’elevatissima concentrazione di operatori economici dell’Ict. Un dato significativo caratterizza soprattutto il trend di nuove assunzioni nel settore: se la media nazionale dello scorso anno ha fatto registrare un calo pari a oltre 19 punti percentuali, Roma, Milano e Trieste si sono segnalate in controtendenza con tassi positivi che si aggirano intorno al 5 per cento. Risultati le cui origini, secondo il presidente della Camera di commercio di Roma Andrea Mondello, vanno rintracciate per Roma «nel nuovo, costruttivo approccio adottato da istituzioni e imprese della nostra città, che hanno promosso un comune percorso di sviluppo del territorio che uso chiamare “Modello Roma”. Risultati che, però — ha detto Mondello — non possono bastarci».
Il presidente dell’Unione industriali di Roma, Giancarlo Elia Valori, spiega la crescita della Capitale nel settore della new economy con l’affermarsi della formula dell’organizzazione di distretto: «Sono convinto — osserva Elia Valori — che la formula del nuovo distretto urbano possa rappresentare un modello cui una parte importante delle imprese romane industriali e di servizi potrebbe tendere e, quindi, un punto di riferimento per l’elaborazione di efficaci politiche per lo sviluppo economico del territorio».
Il Sole-24 Ore
autore: M.SE.