Rischio bolla immobiliare in Brasile: prezzi giù dopo i mondiali di calcio
08/05/2014
Dove compreresti una casa in Brasile oggi?». «A Florianopolis». «E perchè?». «Perchè è il miglior posto che abbia visto in cui crescere una famiglia». Il dialogo non è immaginario. A parlare è Omri Pinyan, israeliano, 28 anni, che si avvia alla fine del suo viaggio post servizio militare: quattro mesi in giro per l'America Latina, dal Perù alla Bolivia, dal Brasile al Messico. Omri riprenderà presto gli studi di architettura a Tel Aviv, e nel frattempo lavorerà: «Prima devo guadagnare, poi…il sogno».
L'opinione di Omri centra peraltro in pieno la realtà. Secondo le statistiche e secondo Wikipedia, Florianopolis vanta effettivamente il riconoscimento statistico di capitale brasiliana con la migliore qualità della vita e "indice di sviluppo umano". Florianopolis è la capitale dello Stato di Santa Catarina ed esibisce il soprannome di "città delle cento spiagge". Insomma, un bel posto in cui cominciare una nuova vita o cambiare la propria, come molti europei stanno facendo in questi tempi difficili. Ma comprare una casa a Florianopolis, o in genere in Brasile, è anche un buon investimento?
A Florianopolis le case di qualità elevata non le regalano, visto che secondo i dati raccolti da Scenari Immobiliari i prezzi a fine 2013 andavano da 1.800 a 5mila euro al metro quadrato. E secondo l'indice immobiliare Fipezap nel solo 2013 i prezzi a Florianopolis sono cresciuti del 17,9%, uno dei rialzi più marcati di tutto il Paese, che peraltro ha visto una crescita media dei valori delle case del 12,7%, pari al 6,5% al netto dell'inflazione. E se vogliamo spostarci nelle grandi capitali brasiliane conosciute a livello internazionale la situazione non cambia di molto, visto che a San Paolo i prezzi sono saliti, nel 2013, del 13,9%, dop0 un aumento del 15,8% nel 2012, del 27% nel 2011, del 24% nel 2010, del 21,6% nel 2009. E che dire di Rio de Janeiro? Nel 2013 l'incremento del prezzo medio delle case è stato del 15,2%, dopo un aumento del 15% nel 2012 e niente a che vedere con il picco del +34,9% del 2011. Da qui a pensare che approfittare dei prossimi Campionati mondiali di calcio per comprare una casa in Brasile non sia una scelta così originale o di giusta tempistica, il passo è breve.
Analisti ed economisti sono d'accordo nel ritenere che, nonostante finora i prezzi abbiano continuato a salire contro ogni previsione e senza motivazioni economiche reali di fondo, gli aumenti sperimentati negli ultimi anni siano pura follia. Persino Robert Shiller (il professore della Yale University vincitore del premio Nobel) ha recentemente messo in guardia dal probabile scoppio di una bolla immobiliare nella maggiore economia latino-americana, dove i prezzi mediamente sono triplicati dal 2008. I dati economici del Brasile non giustificano questa ascesa e Shiller ha dichiarato in un'intervista che, recatosi lo scorso anno nel Paese, ha avuto l'impressione di trovarsi negli Stati Uniti nel 2005, poco prima del disastro del real estate. Dal 2008, sempre secondo l'indice Fipezap, i prezzi a San Paolo sono cresciuti in media del 197% (con punte ben più alte) e a Rio de Janeiro del 243 per cento.
«Di certo i vari italiani che hanno comprato negli anni passati in Brasile, quando andava di moda, hanno fatto ottimi affari – commenta Paola Gianasso, responsabile dei mercati esteri di Scenari Immobiliari –, ma in effetti oggi è difficile comprare a fini di investimento puntando su un facile capital gain. I valori sono cresciuti davvero tanto». I prezzi di proprietà di buon livello vanno, misurati a marzo 2014, dai 2.800 ai 6.500 euro al metro quadrato a Rio de Janeiro, molto più che a San Paolo, da 2.000 a 3.400 euro al metro. A Fortaleza si va dai 1.200 ai 3.500 euro al metro, a Bahia da 1.500 a 3.800 euro, a Iracema da 850 a 2.400 euro, nel Natal da 1.000 a 2.700 euro al metro quadrato. Anche se va sottolineato che in molte aree del Paese anche i salari sono notevolmente saliti, in media del 50% dal 2008, e nel frattempo il problema della sicurezza è migliorato (anche se, come dimostrano le cronache, non azzerato).
A spingere così in alto i prezzi, dunque, non sono stati tanto gli indicatori economici del Paese, quanto la forte apertura bancaria al credito alle famiglie e le politiche di facilitazione alla casa da parte del Governo. Alla fine del 2013 i finanziamenti al settore immobiliare avevano raggiunto i 395 miliardi di real, equivalenti all'8,2% del Pil, con un aumento del 6,8% sul 2012. E secondo molti economisti i prezzi immobiliari sono ora sopravvalutati di circa il 50%. Senza voler fare gli avvoltoi, anche se i rendimenti medi da affitto si aggirano intorno al 10%, forse alla fine il miglior consiglio per chi voglia investire è quello di aspettare. Magari approfittando degli imminenti Mondiali per guardarsi un po' intorno.
Fonte:
Il Sole 24 Ore