Ricerca italo-brasiliana sul legno e la cellulosa
09/01/2009
Un nuovo progetto riguarda il rapporto nato fra il Max Feffer Laboratory della Esalq, in Brasile, che vede in testa il ricercatore italo-brasiliano Carlos A. Labate e l’Istituto di biologia agroambientale e forestale (Ibaf) del Cnr di Porano, in Umbria
San Paolo – Italia-Brasile, collaborazione nel campo della ricerca. Un nuovo progetto riguarda il rapporto nato fra il Max Feffer Laboratory della Esalq, in Brasile, che vede in testa il ricercatore italo-brasiliano coinvolto, il professor Carlos A. Labate e l’Istituto di biologia agroambientale e forestale (Ibaf) del Cnr di Porano, in Umbria.
Una visita in Brasile è tra gli obiettivi dello studio che vuole ottimizzare e migliorare la qualità e la quantità delle produzioni di legno da cui estrarre la cellulosa per la carta, attraverso il ricorso alla genomica e alla proteomica (lo studio di tutte le proteine espresse da un organismo, tessuto o cellula in un preciso istante).
Lo scopo della collaborazione sarebbe studiare l’applicazione delle moderne tecniche di proteomica e genomica allo studio del metabolismo del legno, in relazione ai rapporti metabolici che si verificano in questo tessuto tra acido ascorbico e acido ossalico.
Il progetto ha già portato alla realizzazione di esperimenti di laboratorio nel paese sudamericano al fine di studiare il metabolismo dell’acido ascorbico e ossalico nel legno di eucalipto, una pianta che in Brasile ha ritmi di crescita impressionanti grazie alle temperature e alla piovosità estiva; sono stati prelevati, inoltre, campioni di legno da impianti della società Suzanno nello stato di San Paolo. Successivamente il ricercatore brasiliano coinvolto, il professor Labate, potrà svolgere ricerche presso i laboratori dell’Ibaf-Cnr.
La collaborazione, resa possibile dalla presenza di competenze fisiologiche e biochimiche nell’Istituto di Porano e di una profonda conoscenza della genomica e della proteomica presso il Max Feffer, consente lo studio combinato dei generi pioppo (Populus) ed eucalipto (Eucalyptus), che sono diffusi rispettivamente nei climi temperati dell’emisfero nord e in quelli caldi e umidi dell’emisfero sud.
In prospettiva, gli studi intrapresi potranno fornire conoscenze di base da utilizzare per regolare e migliorare la sintesi delle diverse sostanze e componenti del legno, una risorsa biologica completamente rinnovabile e fondamentale per l’estrazione di un gran numero di composti ad alto valore aggiunto per la chimica ‘verde’.
Fonte:
Notiziario NIP – News ITALIA PRESS agenzia stampa – N° 33 – Anno XIII, 16 febbraio 2006