Redditi/ Allarme di Bankitalia: quelli delle famiglie fermi dal 2000
09/01/2009
Allarme redditi in Italia: sono fermi da sei anni. Parola di Bankitalia che, nell’indagine campionaria sui bilanci delle famiglie italiane nel 2006, evidenzia come le entrate dei nuclei con capofamiglia lavoratore dipendente sono “rimaste sostanzialmente stabili” (+0,3%) dal 2000 al 2006, considerando l’aumento del costo della vita. Va decisamente meglio, invece, per le famiglie con capofamiglia lavoratore autonomo, il cui reddito è cresciuto del 13,1 per cento.
La famiglia italiana, composta in media da 2,56 componenti e 1,65 percettori di reddito, aveva nel 2006 un reddito familiare medio annuo, al netto di imposte e contributi, di 31.792 euro, circa 2.649 euro mensili. Il reddito è più elevato per le famiglie con capofamiglia laureato, lavoratore indipendente o dirigente, di età compresa tra i 41 e i 65 anni. Cresce al crescere del numero dei componenti. Rispetto alla precedente rilevazione, il reddito familiare medio aumenta del 2,6% in termini reali, un tasso di crescita inferiore a quello del reddito pro capite (3,5%), data la maggior crescita del numero di famiglie rispetto a quella della popolazione.
Non solo: l’istituto guidato da Mario Draghi rivela anche che la ricchezza degli italiani aumenta ma è sempre più concentrata in poche famiglie. Nel 2006 la ricchezza netta presenta una concentrazione maggiore di quella del reddito. Il 10% delle famiglie italiane più ricche possiede quasi il 45% dell’intera ricchezza netta, una percentuale in crescita rispetto al 43% del 2004.
La ricchezza familiare netta, costituita dalla somma delle attività reali (immobili, aziende e oggetti di valore), delle attività finanziarie (depositi, titoli Stato, azioni, ecc.) al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti) presenta un valore mediano di oltre 146 mila euro nel 2006, con un incremento dell’11,6% in termini reali rispetto alla rilevazione del 2004.
Nel dettaglio, “livelli più elevati sono detenuti da famiglie con capofamiglia laureato, dirigente o imprenditore (mediana pari a 300 mila euro) o da famiglie residenti nei comuni con più di 500 mila abitanti (circa 190 mila euro)”. Livelli più bassi si riscontrano per le famiglie con capofamiglia senza titolo di studio (47 mila euro) o operaio (circa 70 mila euro).
Le attività reali, con un valore mediano di 150 mila euro, costituiscono la parte preponderante della ricchezza familiare e risultano in forte crescita rispetto al 2004 con un +18% in termini reali. Le attività finanziarie presentano invece un valore mediano pari a 6.888 euro con una flessione del 6% sul 2004.
A livello geografico il Centro e il Nord sono le due aree del paese con il valore mediano più alto in attività reali e finanziarie, rispettivamente: 205 mila euro di attività reali del centro contro i 152 mila e 100 mila del Notrd e del sud e isole. Le attività finanziarie invece registrano 10.828 euro al Nord, 6.603 euro al Centro e 3.700 euro al Sud e Isole.
Le passività finanziarie (mutui e altri debiti) ammontano al 4,4% della ricchezza netta e riguardano il 26,1% delle famiglie italiane, in crescita rispetto al 24,6% del 2004.
Fonte:
Affari Italiani