Quello strano “Brasile d´Italia” custodito da 100 anni nel Monferrato
16/04/2015
Di Marco Gatti
C´è un fazzolettp d´Italia, tanto bello che non ci spiega come sia riuscito a mantenersi tale e quale a come era cent´anni fa. È il Monferrato. Oggi come ieri, colline dolci ingioiellate di vigne. Castelli imponenti che si stagliano contro il cielo. Santuari e abbazie che invitano al mistero. È una terra la cui anima, viva, solare, passionale, si riflette nel temperamento di chi vive, sorta di sudamericani del nord Italia. È Piemonte, ma non sembra Piemonte. Per quale motivo chi è nato e chi vive in questo angolo del bel paese abbia “sangue caliente”, non è dato saperlo. Fatto sta che a differenza di chi abita in provincia di Torino, Asti, Cuneo, i monferrini, piemontesi, sí, lo sono, e nel profondo, ma alla razionalità, alla capacità di ragionare in grande e all´abitudine alla fatica e al lavoro che distingue la gente di razza piemontese, uniscono anche una insolita vena di contagiosa follia. Genio e sregolatezza, insomma? Certo. Il tutto, nel segno del gusto. Ché, qui, la gioia di vivere si accompagna sempre a cose buone, in primis alle grandi barbere che nascono in zona.
Fonte: ilsussidiario.net