Quel «made in Italy» che batte la crisi
09/01/2009
Anche se il dollaro debole fa perdere competitività all’export, ci sono molte imprese che riescono ad avanzare.
Crescono di più le aziende in grado di mettere radici nei Paesi stranieri
L’industria italiana nel complesso segna il passo, ma si stanno facendo strada tante nuove realtà che, grazie all’innovazione e al radicamento sui mercati esteri, mostrano risultati in controtendenza rispetto allo scenario generale.
Come rileva un’indagine del centro studi Ref, il 2003 è stato un anno deludente per l’industria italiana con una contrazione (a parità di giorni lavorativi) dello 0,4% della produzione. Il settore manifatturiero in particolare ha accusato una flessione ancora più consistente, pari all’1,1% mentre sia l’attività estrattiva (+3,9%) sia la produzione di energia (+5,1%) sono invece risultate in progresso.
E a gennaio 2004, rileva l’Istat, l’attività produttiva ha registrato un calo dello 0,2% rispetto a dicembre 2003, a fronte di una flessione dell’indice grezzo pari al 2,8% su base annua.
L’analisi Ref mette inoltre in rilievo il fatto che il made in Italy sui mercati esteri sta incontrando notevoli difficoltà. La debolezza del dollaro e il contemporaneo apprezzamento dell’euro hanno messo in difficoltà molti settori: l’Italia accusa un deficit di competitività.
Nel mese di febbraio – rileva l’Istat – le esportazioni verso i Paesi extra-Ue sono diminuite del 4,3% rispetto allo stesso mese del 2003 e le importazioni sono aumentate dello 0,7%; nel medesimo periodo il saldo commerciale con i Paesi extra-Ue è risultato leggermente positivo per 9 milioni di euro, a fronte di un attivo di 488 milioni dell’anno precedente.
Nel bimestre gennaio-febbraio 2004, rispetto allo stesso periodo del 2003, le esportazioni sono diminuite del 9,2% e le importazioni del 4,1%; nei primi due mesi il saldo è stato negativo per 1.932 milioni a fronte di un deficit di 1.050 milioni nello stesso periodo del 2003. Considerando l’interscambio complessivo (Ue ed extra-Ue), a gennaio 2004 le esportazioni sono diminuite del 9,9% e le importazioni del 7,2% su base annua; il saldo commerciale è risultato negativo per 2.332 milioni di euro.
E ancora. A gennaio 2004 il fatturato è diminuito sia sul mercato interno (-5,3%), sia su quello estero (-9,3%); gli ordini hanno accusato un calo tendenziale del 6,1% (-5,5% quelli provenienti dal mercato interno, e -7,5% quelli dai mercati esteri).
Lo scenario generale è a tinte fosche, ma numerose aziende si stanno sviluppando in maniera apprezzabile soprattutto all’estero.
Il Sole 24Ore 14/4/2004