Proma Spa: minibond per M&A e impianto Brasile, battera’ target 2015

15/10/2015

Proma Spa utilizzera' i proventi del minibond quotato recentemente su ExtraMOT Pro per eventuali operazioni M&A e per la realizzazione di un nuovo impianto in Brasile. La societa', inoltre, e' sulla buona strada per battere i target 2015 e non esclude – nel medio termine – una possibile quotazione a piazza Affari. Il gruppo Proma, guidato dall'Ing. Pino Nicola Giorgio (Presidente del Cda e Socio di Maggioranza), e' attivo nel settore automotive e svolge attivita' di costruzione di strutture di metallo per sedili, di stampati e lastrati in lamiera e di parti e sottogruppi in metallo per le autovetture delle principali case automobilistiche mondiali. In particolare, l'azienda opera nella produzione di componenti automotive per le commodities Metallic e Plastic, con una forte focalizzazione su particolari ad alto contenuto tecnologico. "Sostanzialmente – spiega il direttore generale, Vincenzo Nunziata, a Mf-Dowjones – abbiamo inserito il minibond nell'ambito delle attivita' di funding complessive del gruppo avviate nel biennio 2014/2015". "Questa tranche", prosegue il d.g., "viene utilizzata, insieme ad altre risorse, per un progetto in Brasile che prevede la costruzione di un impianto Greenfield – abbiamo infatti la necessita' di aumentare la capacita' produttiva – e dall'altro lato per un'eventuale operazione M&A in Nord America su cui stiamo gia' lavorando da un po' di tempo. Vista la societa' target e il settore di appartenenza l'operazione non sara' immediata. Siamo, comunque, in una fase avanzata. Abbiamo gia' individuato varie possibilita' senza concentrarci su una o l'altra. Entro il 2016, in ogni caso, vorremo chiudere l'operazione". L'attivita', nel frattempo, procede a gonfie vele tanto che il gruppo battera' gli obiettivi di ricavi sull'intero anno. "Recentemente abbiamo completato la situazione consolidata a giugno 2015. Il business plan prevede una crescita dei ricavi da 317 mln euro a 385 mln. Supereremo i 400 mln euro; dovremmo attestarci a 415 mln", spiega il manager. "Noi, come tutta la filiera, abbiamo registrato una flessione importante a partire dalla fine del primo semestre 2008, ma con la fine del 2014 la musica e' cambiata. L'avvio dei nuovi progetti a Melfi, mi riferisco alle 500 X e al Renegade, ha aiutato. Proma, comunque, tende a specializzarsi; infatti proponiamo alla nostra clientela prodotti ad alto contenuto tecnologico e deteniamo circa 30 brevetti. La ripresa macro legata al mercato italiano e la strategia adottata negli ultimi anni ci hanno consentito di uscire dalla crisi in modo importante". Non esclusa, nel medio termine, anche la quotazione a piazza Affari. "Quello che ci ha spinto a ricorrere al minibond rispetto alla finanza tradizionale – precisa Nunziata – e' una diversificazione della raccolta, che in Italia e' fortemente concentrata sul settore bancario. Abbiamo lanciato il minibond con la volonta' di diversificare e con la voglia di conoscere un mondo di investitori diversi per, eventualmente, prepararci nel medio periodo al mondo del mercato dei capitali". 

Fonte:  IlCorriereDellaSera