Profit warning in Brasile, Telecom accusa il colpo
08/08/2008
Un bagno di sangue per il titolo Telecom, che ieri in Borsa è arrivato a perdere il 6% fino a toccare un minimo di 1,07 euro per recuperare parzialmente nel finale. Il bilancio della seduta è comunque pesante: -3,67% a 1,1 euro contro un ribasso dell'indice settoriale europeo dell'1,15%.
L'epicentro dell'ennesimo scossone per il gruppo telefonico questa volta è il Brasile, non tanto per i conti del trimestre, che non sono così lontani dalle attese, quanto per le dimissioni del top management di Tim Brasil, interpretate dal mercato come un fuggi-fuggi dalla barca che affonda. In realtà non è così, perché il ricambio del vertice operativo è stato deciso in Italia per dare un segnale di svolta, perché così non va. Così a saltare è stato il direttore generale, Francesco Saverio Locati, le cui funzioni saranno assunte dal presidente Mario Cesar Araujo; il direttore finanziario Gianandrea Castelli, che era arrivato solo a novembre e che sarà sostituito da Claudio Zezza; e infine il direttore del personale Orlando Lopez, rimpiazzato con Beniamino Bimonte.
La gallina dalle uova d'oro comunque non è più in forma ormai da un semestre. Da gennaio a giugno i ricavi sono cresciuti del 4,7% a 6,18 miliardi di real, il Mol è sceso del 16,7% a 1,172 miliardi di real e il periodo si è chiuso con una perdita di 142 milioni di real contro un utile di 14,5 milioni nello stesso periodo precedente. L'ultimo trimestre è andato un po' meglio, ma non tanto da compensare il primo scorcio dell'anno.
I ricavi sono cresciuti del 4,1% a 3,186 miliardi, con una perdita ridimensionata a 34,1 milioni. Il margine Ebitda è risalito al 20% dal 17,9% del primo trimestre 2008, ma si tratta sempre di una perdita di oltre 4 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2007, quando il margine era al 24,3%.
«Tutte le misure correttive sono già state messe in atto e non ci aspettiamo ulteriori impatti negativi nei prossimi trimestri », sottolinea una nota di Tim Brasil, che però ha rivisto al ribasso le stime per l'intero esercizio. Ora la crescita dei ricavi nel 2008 è prevista al 7% rispetto al 9% precedente, con un margine Ebitda compreso tra il 22% e il 22,5% rispetto al precedente obiettivo del 23%.
Ma a pesare sono state anche le aspettative diffuse tra gli analisti di un rallentamento del mercato italiano, che nel precedente trimestre aveva invece tenuto, cosa che, accompagnata alla revisione della guidance per il Brasile, potrebbe condurre a un profit warning per l'intero 2008. Alcuni analisti ritengono invece che l'andamento del mercato italiano non sarà deludente.
L'incognita sarà sciolta oggi, quando i conti del semestre saranno sottoposti all'esame del consiglio di amministrazione, convocato per le 9,30.
Il mood prevalente in Borsa non è comunque prettamente positivo. Può darsi che abbia influito la speculazione, ma ieri circolavano voci di tutti i tipi, da un imminente aumento di capitale (più volte smentito) magari riservato all'ingresso di un nuovo azionista, a nuove ipotesi di scorporo della rete.
Un piano, quest'ultimo, che potrebbe riemergere forse dopo l'estate. Per oggi non sarebbero previste iniziative straordinarie e all'attenzione del cda dovrebbero essere portati solo i conti. Resta il fatto che se il titolo non invertirà la rotta, rischierà di porsi il problema della svalutazione del goodwill, una massa imponente di 44,4 miliardi a livello di consolidato e di 40 a livello di Spa capogruppo.
Fonte:
Il Sole 24 Ore