Produzione industriale Italia cala a ottobre, peggio di attese

09/01/2009

MILANO (Reuters) – In base alle cifre diffuse da Istat la produzione industriale ha visto a ottobre un decremento dello 0,9% su settembre su base destagionalizzata e un calo del 2,7% della media annua giornaliera.

L’indice mensile destagionalizzato di settembre è stato rivisto a -1,3% da -1,0% della lettura preliminare, quello tendenziale annuo è stato rivisto a -1,6%.

La mediana delle attese raccolte da Reuters indicava un recupero di 0,2% sia per l’indice mensile destagionalizzato sia per la media annua giornaliera.

Di seguito il commento degli analisti:

MARCO VALLI, Ubm

“Un risultato davvero pessimo, che apre uno scenario negativo per il quarto trimestre prefigurando una marcata decelerazione dell’attività produttiva nei tre mesi al 31 dicembre prossimo.

Pesante anche la revisione peggiorativa di settembre: entriamo nel quarto trimestre con una base molto bassa e a questo punto è quasi scontata una flessione della produzione su base trimestrale… già una variazione nulla sarebbe un buon risultato.

Le implicazioni sulla crescita sono abbastanza chiare: il rallentamento dell’industria è più marcato del previsto, anche se la tenuta dei servizi potrebbe in parte compensare la tendenza negativa della produzione.

Il risultato mi rende abbastanza perplesso anche perché si confronta con un miglioramento nella fiducia delle imprese e delle indagini congiunturale oltre che con il decumulo di scorte emerso dal disaggregato del Pil per il terzo trimestre.

Sulla crescita del quarto trimestre abbiamo una stima in area 0,2/0,3% .. aspettiamo ora nuovi dati, ma dovessero emergere nuovi segnali negativi ci orienteremmo certamente su una proiezione più conservativa”.

LUCIA LORENZONI, MPS Finace

“Il dato è inferiore sicuramente alle attese. Su base destagionalizzata è il secondo calo consecutivo. All’interno dei sottogruppi deboli i beni di consumo, che continuano a contrarsi in modo abbastanza marcato, soprattutto quelli durevoli.

Il calo è abbastanza generalizzato. Particolarmente penalizzati, oltre ai durevoli, la sottocomponente ‘beni di consumo’, ma la flessione ha riguardato quasi tutti i comparti.

Continua la contrazione del settore tessile e delle pelli. Sicuramente c’è ancora una fase di estrema debolezza.

Sul Pil sono abbstanza pessimista. Nell’ultimo trimestre dell’anno assisteremmo ad una stabilizzazione del Pil che porterà la crescita allo 0,1% per il 2005, di fatto invariata dal 2004. Una crescita nulla quindi, rispetto all’area euro che farà un +1,4%. Dopo il forte rimbalzo visto a luglio e agosto il dato della produzione industriale conferma la difficile fase congiunturale”.

LUIGI SPERANZA, Bnp Paribas

“E’ un dato molto deludente soprattutto perchè si accompagna a una revisione al ribasso del mese precedente. Cumulati, ottobre e settembre ribaltano più che abbondantemente i guadagni di luglio e agosto.

L’altro aspetto da sottolineare è che questo dato di produzione industriale discorda fortemente con i segnali forniti dai leading indicator, come la fiducia Isae e il Pmi.

A questo punto il quarto trimestre sembra sarà molto più debole del precedente. Con questo dato di partenza c’è la proabilità che il contributo della produzione industriale alla crescita sia negativo a fronte di un contributo fortemente positivo nei precedenti due trimestri”.

ANNA MARIA GRIMALDI, Banca Intesa

“Il dato è decisamente inatteso. Avevo previsto un rialzo della produzione sulla base degli indici sulla fiducia. Vedo che il calo è generalizzato nei vari comparti, più vistoso nel comparto dei beni durevoli. Ma è presto per dire che si tratti di un’inversione di tendenza. Certo, questo calo è più che compensativo dei rialzi recenti. Ci potrebbe essere un riflesso sul dato del Pil, ma per ora starei a vedere. Mi augurerei un rimbalzo il mese prossimo”.

Fonte:
Reuters