Più tecnologia e meno vestiti sotto l’albero
09/01/2009
Calano le spese natalizie degli italiani (-1,5%). Carovita, mutui e precarietà del lavoro spingono gli italiani al risparmio
MILANO – Calano le spese natalizie degli italiani: scadenze, mutui e aumento delle spese «fisse» insieme all’incertezza economica e alla precarietà del lavoro spingono gli italiani al risparmio e impongono un calo dei consumi dell’1,5% rispetto al 2004. Ogni famiglia italiana spenderà in media a dicembre meno di 1.860 euro per l’acquisto di beni, soltanto 580 euro i più rispetto alla sua spesa media in qualunque altro mese dell’anno. E si spenderà di più per mangiare e per regali tecnologici, meno per i vestiti. È un Natale «freddo ma non ghiacciato» quello che descrive il Centro studi della Confcommercio. Anche se i dati indicano differenze, a volte significative, tra regione e regione.
SU LA TECNOLOGIA, GIU’ I VESTITI – Saranno 13,8 i miliardi di euro destinati all’acquisto di beni alimentari e non nel mese di dicembre (200 milioni di euro in meno rispetto ai circa 14 miliardi del 2004). Reggono le spese alimentari (+0,1%) rispetto al 2004, crescono i prodotti tecnologici (+1%), flettono ulteriormente i prodotti tessili e di abbigliamento (-2,7%). Più negativo l’andamento per i giocattoli, i prodotti sportivi e da campeggio (-3,2%), i libri e i prodotti di profumeria.
A cambiare, nel complesso, è il modello di consumo: la distribuzione delle spese evidenzia che si mangia di più, soprattutto per la riscoperta dei prodotti tipici e ci si veste di meno, anche per l’effetto saldi che porta a rinviare a gennaio le spese. Il peso dell’alimentare rispetto al 2000 è infatti salito del 3,4% e diminuisce in proporzione il non alimentare.
PIÙ ALIMENTARI AL SUD – Diverso il comportamento delle famiglie sul territorio negli acquisti di Natale: le famiglie del Nord-Ovest sono quelle che spendono di più per mangiare (260 euro in più rispetto agli altri mesi), mentre è al Nord-Est che si spende di meno (161 euro a famiglia). Al contrario al Nord-Est l’aumento di spesa per gli acquisti sotto Natale si concentra sui prodotti non alimentari (430 euro a fronte dei 237 euro del Sud e delle Isole). È il Centro l’area nella quale il Natale porta un aumento di spesa più consistente per i prodotti non alimentari, e quindi per i regali: infatti si passa dai 695 euro al mese spesi normalmente da una famiglia nel corso dell’anno ai 1.094 euro spesi a dicembre.
LA TREDICESIMA PESA MENO – I motivi di fondo del mancato rilancio dei consumi, secondo Confcommercio sono tre: le persistenti incertezze del quadro economico che incidono visibilmente sul comportamento di famiglie e imprese; la precarietà di molti posti di lavoro; le maggiori decurtazioni che la tredicesima subirà quest’anno a causa dell’aumento delle spese fisse di fine anno, assicurazioni, adempimenti e bollette di ogni genere, a cui si aggiunge il rimbalzo negativo che su mutui, ratei, fidi e conti correnti bancari sta già avendo l’aumento del tasso di sconto deciso dalla Bce.
Fonte:
Corriere della Sera
07 dicembre 2005