Pil mondiale: + 5%, Italia «avvisata»

09/01/2009

Rialzate le stime di crescita globali, ma il caro-petrolio potrà sottrarre mezzo punto nel 2005. Italia in coda: + 1,4% nel 2004, +1,9% l’anno prossimo: «Sì al taglio dello tasse, ma misure sostanziali per il deficit»

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto la propria stima sull’espansione economica mondiale portandola al 5%, risultato migliore degli ultimi trent’anni, aggiungendo che la fiammata delle quotazioni petrolifere rischia però di soffocare l’accelerazione del ciclo. Per trovare una crescita globale pari al 5 per cento occorre risalire al 1984, quando secondo la serie storica Fmi l’espansione del Prodotto interno lordo ha raggiunto il 4,8 per cento. Secondo l’Outlook d’autunno pubblicato oggi, per quanto solida la crescita mondiale è destinata a rallentare l’anno prossimo. Sul 2005 il Fondo lima la proiezione a 4,3% rispetto al 4,4% indicato dal rapporto di aprile.

«I rischi sono sbilanciati al ribasso, con timori particolari legati a ulteriore volatilità delle quotazioni del greggio» avverte il Fondo. In una conferenza stampa l’economista capo Raghuram Rajan ha comunque precisato che «l’impatto appare moderato se confrontato con quello dei precedenti shock petroliferi che si sono susseguiti dal 1973 in poi». Se i livelli raggiunti dal greggio negli ultimi giorni dovessero rivelarsi permanenti, scrive il Fmi, il caro-petrolio potrebbe sottrarre mezzo punto percentuale alla crescita globale del prossimo anno.

A parere del Fondo un rallentamento è inevitabile alla luce degli ultimi tre trimestri di forte espansione del ciclo fino al secondo trimestre dell’anno in corso, quando la crescita delle prime due economie mondiali – Stati Uniti e Giappone – è risultata inferiore alle attese. Però la locomotiva Usa continua a trainare la crescita globale, con un forte contributo da parte dei Paesi asiatici e di molte economie emergenti in America Latina e Africa.

«La ripresa è più rapida nei Paesi dell’Asia e particolarmente in Cina, mentre in Eurolandia «è più smorzata», con ampie differenze in termini di domanda interna, una ripresa trainata soprattutto dalla domanda estera e il onseguente pericolo che un ulteriore apprezzamento dell’euro comporti rischi di breve periodo.

L’economia italiana è destinata a crescere dell’1,4% nel 2004, sostiene il Fmi, che ha rivisto al rialzo le stime di aprile (+1,2%), ma ha anche contemporaneamente abbassato all’1,9% dal 2% le proiezioni di crescita per il prossimo anno. La crescita italiana è comunque la più lenta dei Paesi industrializzati.

Per i conti pubblici italiani «serviranno misure sostanziali per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2005, specialmente se si ha l’intenzione di mettere in atto riduzioni delle tasse», afferma sempre il World Economic Outlook, che comunque definisce le riduzioni delle tasse «altamente desiderabili» in generale. Il segnale rivolto dall’istituzione di Washington a Roma è esplicito. E cade in concomitanza temporale con il varo della legge Finanziaria.

La situazione per l’Italia, ma in questo caso anche per la Germania, resta problematica anche perchè le previsioni della crescita economica, primo motore dell’aggiustamento dei conti pubblici, restano tuttora gravate da numerose incognite, apartire dai prezzi del petrolio. Le cifre dell’Outlook evidenziano marcate differenze sulla domanda interna, con Francia e Spagna che hanno mostrato dinamiche vivaci, a fronte di un andamento «debole» in Italia e addirittura «dormiente» in Germania. Bene, secondo il Fondo i rischi sulla crescita appaiono maggiori, «e includono un ulteriore aumento dei prezzi del petrolio», proprio per i Paesi dove la domanda interna e’ ancora debole.

Il Sole 24 Ore