Pil, Bankitalia: ”Nel 2006 tasso crescita vicino al 2%”

09/01/2009

Il dg Fabrizio Saccomanni alla decima convention dell’Abi: ”Banche e imprese riducano la quota di sommerso nel Mezzogiorno”

Roma, 6 nov. (Adnkronos/Ign) – ”Il 2006 segna il ritorno dell’economia italiana a tassi di crescita vicini al 2%, soprattutto in ragione della ripresa delle esportazioni e degli investimenti lordi”. E’ questa la previsione che il direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni indica nel suo intervento alla decima convention dell’Abi. Le imprese, osserva Saccomanni, ”hanno aumentato il ricorso al credito sia per sostenere l’accelerazione dell’attività produttiva sia per operazioni di finanza straordinaria. L’ampiezza dell’offerta ha fatto sì che il ritmo d’espansione dei prestiti si sia mantenuto molto al di sopra di quello del prodotto nominale, senza tensioni dal lato dei tassi di interesse”.

Il dg della Banca d’Italia ha poi formulato un invito a banche e imprese, affinché puntino a ridurre la quota di sommerso nel Mezzogiorno. Secondo Saccomanni, infatti, ”un ostacolo allo sviluppo dell’attività bancaria e finanziaria, soprattutto in diverse regioni del Mezzogiorno, è la diffusione dell’economia sommersa, con ripercussioni negative sulla crescita”. E sottolinea che ”si può stimare che un aumento di un punto percentuale della quota di occupati irregolari riduce di due punti percentuali il rapporto tra prestiti alle imprese e valore aggiunto”.

L’economia sommersa, prosegue il direttore generale, ”comprime anche la domanda di finanziamenti da parte delle famiglie e quella di altri servizi bancari e finanziari”. Il governo, ricorda ancora Saccomanni, ”ha predisposto un insieme di misure per ridurre il peso dell’economia sommersa”. In questo quadro, ”è interesse degli imprenditori fornire agli intermediari una documentazione contabile affidabile ed esauriente. E’ compito delle banche valutare il merito di credito delle imprese che regolarizzano la loro posizione e offrire i finanziamenti necessari al loro sviluppo”.

Nell’analisi del direttore generale della Banca d’Italia viene poi ripreso il concetto sui costi della chiusura dei conti bancari già sviluppato dal governatore Mario Draghi alla ‘Giornata mondiale dei risparmio’: ”E’ opportuno che i costi indirettamente o direttamente connessi con la chiusura dei rapporti in essere con le banche siano eliminati, favorendo così la mobilità”. I consumatori, aggiunge Saccomanni, ”devono avere pieno accesso a informazioni esaustive circa il prezzo e la qualità del servizio offerto, in modo da poter comparare le condizioni praticate da diversi intermediari per contratti con caratteristiche simili”.

Fonte:
IGN Economia