Paesi aderenti: anche il Brasile giocherà la partita di Expo 2015

18/03/2013

Che i tempi fossero maturi per una adesione brasiliana era nell’aria. E infatti lo avevamo anticipato la scorsa settimana, dopo la firma sul contratto di partecipazione da parte di Israele. Ora la notizia è ufficiale: anche la nazione sudamericana sarà della partita di Expo 2015. Ad annunciarlo, il premier uscente Mario Monti in persona: «Ho appena ricevuto personalmente la comunicazione ufficiale dalla presidente Dilma Roussef e desidero ringraziarla vivamente per questa importante decisione, che rinnova l'antica e profonda amicizia tra Italia e Brasile».

 

Gli indizi c’erano. Ed era facile vederli da entrambe le parti dell’Atlantico. Che Expo 2015 fosse a caccia di una big per dare il via al rush finale della sua finora fortunata campagna di adesioni, lo aveva fatto intendere l’amministratore Giuseppe Sala, che aveva annunciato una «sorpresa» imminente. Con gli Stati Uniti marcati a uomo dal commissario generale Roberto Formigoni, e l’Inghilterra affidata al pressing del commissario straordinario Giuliano Pisapia, le vie percorribili restavano due: Canada e – appunto – Brasile.

 

Alla fine, a farsi avanti è stato il secondo. In linea con una politica che ha messo ormai da anni i grandi eventi al centro dell’agenda nazionale. Nel 2014 l’intero Paese si mobiliterà per organizzare i Mondiali di calcio. Nel 2016, sotto il Corcovado, sarà la volta delle Olimpiadi. E già San Paolo ha fatto sapere di essere disponibile a ospitare l’esposizione universale del 2020. Proprio questa candidatura, ribadita dal sindaco paulista settimana scorsa, potrebbe aver accelerato le pratiche di adesione all’evento milanese.

 

Al netto delle motivazioni, per l’Italia è un bel colpo. Il Brasile presenta l’identikit perfetto del tipo di ospite che Expo 2015 sarà lieto di accogliere. Un’economia che ha vissuto anni di ascesa vertiginosa, una produzione agricola e zootecnica tra le più imponenti a livello mondiale. E, dato da non trascurare, una fortissima presenza italiana sul proprio territorio. Stando all’ambasciata di Brasilia, gli italiani o discendenti di italiani residenti in Brasile sono 25 milioni. La più importante comunità al mondo (al di fuori dell’Italia, ovviamente). Una carta che, se ben giocata, potrebbe fare la differenza in termini di promozione dell’evento in tutto il Sud America, come aveva suggerito qualche mese fa Roberto Arditti.

 

Fonte:
Virgilio
Marco Valsecchi