Padoa-Schioppa,sì a ticket sanitari
09/01/2009
E’ una “misura contemplabile”
Padoa-Schioppa, all’audizione sul Dpef 2007-2011 alla Camera, prende di mira la spesa sanitaria, una delle voci più pesanti del bilancio dello Stato. Bisogna rendere più efficace il settore e ridurre le spese, mantenendo lo stesso livello di servizi, dice il ministro, che non esclude neppure la possibilità di ricorrere ai “ticket” in tutte le Regioni. E’ una misura “perfettamente contemplabile” per contribuire a contenere la spesa in questo settore.
L’inquilino di Via XX Settembre ha sottolineato l’opportunità di “confrontare l’andamento della spesa sanitaria nelle diverse Regioni e di far in modo che si conformino “alle tre che operano in maniera più efficace con costi minori”. “La compartecipazione alla spesa sanitaria, dice, è una misura che esiste già in alcune Regioni ed è perfettamente contemplabile”. Insomma, porta aperta ai ticket.
“Quando dico che si vuole intervenire nei quattro settori della spesa pubblica senza minarne le funzioni essenziali, mi riferisco, nel caso della spesa sanitaria, ai livelli essenziali di assistenza: se dovessero essere ridotti, sarebbe grave, sarebbe un’umiliazione per il Paese che dovrebbe ripiegare sull’ambizione della tutela della salute legata alla funzione pubblica”.
Poi, abbandonando il settore sanitario e riferendosi più in generale alla situazione del Paese, Padoa-Schioppa ha affermato che la “dura” diagnosi del nuovo governo sui conti pubblici italiani “ha cessato di essere oggetto controverso”, e “l’ordine di grandezza di quello che si deve fare, cioè lo squilibrio da correggere, è largamente condiviso”.
Una situazione piuttosto grave, dalla quale però il Paese può riprendersi, senza perdere altro tempo. Visto che di tempo non ce n’è. La Commissione Europea “ha chiuso un occhio sul fatto che l’Italia è pressoché inadempiente sul 2006, ma non ha fatto nessuna apertura sulla possibilità di non rientrare al di sotto del 3% nel 2007”. Insomma sulla possibilità di far slittare il rientro del deficit/Pil all’interno dei parametri Ue nel 2008, il ministro ha “trovato le porte chiuse a Bruxelles”.
MANOVRINA, AZIONE IMPORTANTE
Per dare subito un segnale forte e far ritornare i conti in linea nel più breve tempo possibile, il governo lo scorso 30 giugno ha varato una manovra-bis molto incisiva. “Un intervento importante”, ha detto Padoa-Schioppa, “più o meno tutto quello che si poteva fare in questo momento”.
“Fare una correzione strutturale di mezzo punto in corso d’anno (0,1% nel 2006 e 0,5% del Pil nel 2007) è un intervento di notevole portata”, ha rilevato il ministro aggiungendo, sempre a proposito della manovrina: “Non mi dispiace che si usi il diminutivo. Vorrà dire che quando si faranno sentire gli effetti, si userà il superlativo…”.
Il ministro ha sottolineato che si tratta di un “intervento importante: è vero che è più sul lato delle entrate, farlo sul lato della spesa è quasi impossibile”. Agire sul lato della spesa sarebbe stata “un’operazione imprudente: avrebbe voluto dire ridurre gli stipendi o bloccare le opere in corso da un giorno all’altro”. Anzi, se la misura della correzione netta sul 2006 è appena dello 0,1% del Pil è perchè “in parte si è dovuto destinare i 3/4 della correzione ad altri capitoli di spesa”. Padoa Schioppa ha rilevato infatti che “il Governo aveva praticamente chiuso la canna dell’ossigeno, e messo i cantieri Fs e Anas a rischio”.
Fonte:
TG Fin