Offerta di Ryanair per Malpensa e Orio al Serio: un miliardo di dollari e 80 nuove rotte
09/01/2009
La compagnia irlandese Ryanair è pronta ad investire un miliardo di dollari sugli scali di Malpensa e Orio al Serio costruendo 80 nuove rotte e mettendo a servizio 18 nuovi B-737 entro il 2012. La compagnia di Dublino ha intenzione di portare sullo scalo gallaratese 12 nuovi Boeing 737 entro il 2010. Nello specifico, 5 velivoli dovrebbero arrivare entro il 2008, 4 entro il 2009 e gli ultimi 3 entro il 2010.
Cinquanta le rotte internazionali che Ryanair vorrebbe istituire, mentre 10 sono i nuovi collegamenti nazionali previsti da Milano verso il Sud d’Italia e le Isole. E’ quanto annunciato oggi dal capo della comunicazione Peter Sherrard a Milano in un incontro con la stampa. Secondo il portavoce della compagnia irlandese, l’hub «non ha mai potuto sviluppare le proprie potenzialità perchè per anni ha scommesso sul cavallo sbagliato, Alitalia, che applica tariffe troppo alte». E la strategia di Ryanait è esplicitamente una «risposta al piano di Alitalia di tagliare quasi la metà dei suoi 340 voli giornalieri» da Malpensa.
«Efficienza ee prezzi più bassi», questa la richiesta del vettore a Sea, la società che gestisce Malpensa a cui verrà presentata la proposta domani. L’obiettivo di Ryanair è puntare più sul traffico interno che sulle tratte internazionali. «L’area metropolitana di Milano, che comprende anche province come Vercelli, Varese e Piacenza, è paragonabile per abitanti a Londra, che ha un bacino d’utenza di 7 milioni, ma che con i suoi aeroporti fa volare 18 milioni di passeggeri». L’offerta di Ryanair, secondo il portavoce della compagnia, «può consentire a Malpensa di crescere ulteriormente, perchè dove arriviamo noi è ormai provato che aumenta anche il traffico delle altre compagnie».
É previsto poi il raddoppio della presenza della nella base di Bergamo Orio al Serio, con 6 nuovi B737 entro il 2012, per un investimento di 280 milioni di dollari già deliberato. Il pacchetto «è già stato approvato ed è operativo»
Fonte:
Il Sole 24 Ore