Occhiali, per De Rigo ricavi a 413,6 milioni (+2,6%) nel 2016
29/06/2017
Il Sole 24 Ore – 29 giugno 2017
Occhiali, per De Rigo ricavi a 413,6 milioni (+2,6%) nel 2016
di Giulia Crivelli
Incertezza politica e brezze, se non proprio venti, di guerra sulla Corea del Sud, da anni il più importante mercato asiatico di De Rigo. Attentati, crisi economica e persino un golpe in Turchia, dove l’azienda ha un’importante catena di ottici. Caos istituzionale in Brasile, Paese d’origine del principale testimonial del gruppo, il calciatore Neymar. L’Arabia Saudita che decide di isolare il Qatar e mina i fragili equilibri del Medio Oriente, mercato di riferimento per le collezioni di lusso .
«Direi che possiamo proprio parlare di tempesta perfetta. Nel 2016 e nel primo semestre del 2017 nel mondo è successo di tutto e praticamente ogni evento ha avuto un impatto diretto sul nostro business – spiega Maurizio Dessolis, vicepresidente esecutivo di De Rigo, leader in Italia nell’occhialeria con Luxottica, Safilo e Marcolin –. Eppure siamo riusciti a chiudere lo scorso anno in crescita e nei primi cinque mesi del 2017 il trend si è rafforzato. Non solo: alla fine del 2016 abbiamo concluso l’integrazione di Rem Eyewear, il distributore che abbiamo comprato negli Stati Uniti, dove storicamente eravamo poco presenti. Nella seconda metà dell’anno potremo cogliere anche noi i frutti del buon andamento del mercato americano».
Il fatturato 2016 dell’azienda veneta è salito del 2,6% a 413,6 milioni e ancora meglio ha fatto la divisione wholesale (+2,9% a 237,8 milioni). Bene anche gli altri indicatori del bilancio: l’ebitda ha sfiorato i 30 milioni e la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2016 era di 24,4 milioni, nonostante l’acquisizione di Rem Eyewear, l’apertura di 13 punti vendita in Spagna (dove De Rigo controlla la catena General Optica) e gli investimenti fatti per aggiornare i sistemi tecnologi e logistici.
«Credo che la resilienza del nostro gruppo sia legata all’equilibrio tra business retail e wholesale, che valgono più o meno il 45% e il 55% del fatturato, e alla composizione del portafoglio, ben bilanciato tra licenze e marchi di proprietà – spiega Dessolis –. Nel 2017 abbiamo rinnovato in anticipo due accordi strategici: Chopard nell’alto di gamma ed Escada nel segmento fashion. Vanno molto bene anche le prime collezioni frutto delle licenze più recenti, Zadig&Voltaire e Trussardi in primis,».
I marchi storici Lozza, Police e Sting sono presenti soprattutto in Europa e le vendite sono in aumento da parecchie stagioni, ma con il nuovo corso della distribuzione negli Stati Uniti, Dessolis vede ulteriori spazi di crescita.
«Il nostro settore sta attraversando profondi cambiamenti: penso alla decisione di Kering di creare la sua divisione eyewear, alla joint venture tra Lvmh e Marcolin e in particolare alla fusione Luxottica-Essilor – spiega il vicepresidente di De Rigo –. Non solo: molti ottici indipendenti e sempre più consumatori chiedono prodotti originali, sono un po’ stanchi dei loghi o comunque di modelli troppo simili gli uni agli altri. Dico a tutti i miei collaboratori di non temere queste novità, ma di vedere tutto come un sfida ad aprire la mente e a farsi venire nuove idee, partendo dal nostro innegabile know how».
Quanto alla rivoluzione digitale, Maurizio Dessolis ne è incuriosito, non spaventato. «La possibilità di aprire negozi sul web ha fatto nascere nuovi player distributivi e persino nuovi marchi. L’e-commerce ci interessa, ma stiamo studiando la formula più giusta e saremo pronti a breve: deve essere qualcosa di originale, integrato, come è giusto aspettarsi da un’azienda che ha già altri canali fisici e una lunga storia da raccontare e non deve rincorrere altrui modelli di business. Lo stesso vale per la presenza sui social media: non vogliamo esserci per esserci. I clienti wholesale e finali devono percepire coerenza in come comunichiamo».
Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/moda/2017-06-28/occhiali-de-rigo-ricavi-4136-milioni-26percento-2016–165559.shtml?uuid=AEWFsmnB