No di Bankitalia alla scalata Unipol su Bnl
09/01/2009
La notizia prima è arrivata per via ufficiosa ma attendibile e in serata addirittura in versione ufficiale: la Banca d’Italia ha infine detto no all’Opa di Unipol sulla Bnl. La decisione è stata dunque presa dal “vicario” Vincenzo Desario senza attendere l’insediamento del nuovo governatore Mario Draghi che dovrebbe avvenire il 16. Il dado è tratto: nessuna autorizzazione verrà concessa alla Unipol per l’offerta pubblica d’acquisto del valore di 5 miliardi di euro per conquistare la proprietà della banca romana.
Il comunicato ufficiale di Palazzo Koch parla di «motivi ostativi» che avrebbero alla fine fatto penderela bilancia per il no. E in questo sibillino linguaggio burocratico sembra di leggere il problema patrimoniale di Unipol su cui c’erano già state perplessità poi messe a tacere da Antonio Fazio sulla capitalizzazione dell’operazione di scalata bancaria.
A renderlo noto per prima è stata una fonte anonima di Palazzo Koch che comunicava come stasera l’istruttoria, durata cinque mesi e più, si sia comunque conclusa con un no. In Borsa, il giorno dopo, le azioni sia di Unipol che di Bnl perdono punti con volumi di scambio molto alti.
Cosa succederà ora è ancora assai incerto. Appena uscita dal pantano della vicenda Consorte, la compagnia assicurativa delle coop dovrà senz’altro cambiare tattica se vuole continuare nel progetto di acquisizione della Banca nazionale del Lavoro, di cui già detiene un 15 percento e insieme a soci sottoscrittori addirittura un 30 percento.
Le ipotesi giornalistiche che circolano sono almeno tre. La prima è che Unipol mantenga il suo 15-30 percento cercando casomai di salire al 33 che gli consentirebbe un sostanziale controllo della banca. La seconda è che rientrino in pista i vecchi rivali spagnoli del Banco di Bilbao chiedendo a Unipol una cessione di quote o addirittura una partnership. La terza è che a tornare sui suoi passi sia il Montepaschi di Siena che inizialmente rifiutò la cordata con Unipol ma adesso potrebbe dimostrare maggiore interesse, una volta “bonificata” l’operazione.
Da Unipol in serata si fa sapere che per il momento a via Stalingrado a Bologna, cioè nella sede centrale della compagnia, non è arrivata alcuna comunicazione né ufficiale né ufficiosa del no di Bankitalia. Il nuovo presidente Pierluigi Stefanini non è in ufficio. È in viaggio per partecipare al programma di Maurizio Mannoni su Rai Tre, Primo PianoE lì, rispondendo alla domanda sull’ipotesi di una nuova scalata, magari accanto al Monte dei Paschi di Siena, Stefanini ha spiegato che «l’idea di crescere nel mercato rimane valida. Farlo attraverso un rapporto stretto fra attività bancaria e attività assicurativa è un’idea per noi strategica». Quanto alla banca senese, «il rapporto con il Monte dei Paschi è un rapporto che ormai è consolidato negli anni. E che vogliamo possibilmente consolidare e rafforzare. Quindi abbiamo di fronte noi diverse possibilità che esamineremo».
In ogni caso Unipol deve ancora nominare il nuovo amministratore delegato – una carica finora ricoperta da Consorte che la assommava a quella di presidente – per rispondere operativamente al no di Bankitalia con un “piano B”.
Fonte:
L’Unità