Money transfer, scoperte 401 agenzie abusive
09/01/2009
Maxi operazione della guardia di finanza di Ancona e del Nucleo speciale di polizia valutaria di Roma su 401 agenzie abusive del circuito ‘Money transfer’, ovvero i canali di raccolta e movimentazione di denaro alternativi al settore bancario. Le agenzie trasferivano denaro all’estero soprattutto per conto di lavoratori immigrati. Accertate oltre 280 mila transazioni finanziarie irregolari per un importo di circa 88 milioni di euro.
L’indagine ha riguardato sia le società mandatarie – in Italia sono 27 che fanno riferimento alle tre grandi agenzie mondiali Western Union, MoneyGram e Travelex – sia le sub agenzie: alla fine 401 esercizi (tra cui tre società mandatarie di Milano, Verona e Roma) sono risultati abusivi, 431 persone sono stati denunciate per esercizio abusivo dell’attività finanziaria e 61 per omessa istituzione dell’archivio informatico. Coinvolte rivendite di tabacchi, ricevitorie del lotto, phone center e internet point.
Un sistema bancario “parallelo e alternativo”
Un sistema in grado di contare su una rete capillare di distribuzione tre volte più ampia di quella delle Poste e su cui circolano flussi “imponenti” di denaro contante che sfuggono ad ogni controllo, con il “fondato pericolo” che possano servire a finanziare anche il terrorismo internazionale. Un mare di soldi – nel solo 2005 sono transitati per i money transfer italiani qualcosa come 1,4 miliardi a fronte dei 750 milioni del sistema bancario ‘ufficiale’ – che nella maggioranza dei casi non si sa da dove provengono e dove vanno a finire. E’ questo il significato più eclatante dell’operazione che ha consentito alla Guardia di Finanza di Ancona, insieme alla procura del capoluogo marchigiano e la Direzione nazionale antimafia, di scoprire 401 agenzie di trasferimento di denaro completamente abusive.
Grasso: “Risultati strabilianti”
Con risultati ben oltre le aspettative. “Risultati strabilianti – conferma il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso – che ci hanno consentito di far luce su un sistema bancario alternativo che non rispetta le regole e rischia di mettere in crisi anche quello legale”. “Indagini e risultati positivi” si limitano a dire dall’entourage del viceministro dell’Economia Vincenzo Visco, che meno di un mese fa aveva lanciato l’allarme sottolineando che “l’enorme attività di riciclaggio” collegata tra l’altro alla droga, alla prostituzione, alla corruzione e alla contraffazione, “sembra collegata allo sviluppo di money transfer”.
Punta di un iceberg
Insomma, quella che è venuta fuori è soltanto la punta di un iceberg: dei 25mila punti di raccolta di denaro presenti in Italia, magistrati e finanziari stimano che il 30 per cento sia illegale, dunque circa 8mila. Si capisce che i 400 scoperti, che hanno effettuato 280mila transazioni per un totale di 88 milioni, sono soltanto un tassello di un mosaico molto piu’ ampio e molto piu’ pericoloso.
Flussi legati a traffico di droga o terrorismo
I finanzieri hanno accertato che in diversi casi i flussi di denaro transitati sono riconducibili al traffico di droga o a soggetti sospettati di appartenere a organizzazioni terroristiche. “Ci sono stati trasferimenti da parte di 3 soggetti inseriti nelle black list internazionali. si tratta di rimesse di non grossa entità ma dobbiamo ancora approfondire. Il problema – spiega Grasso – è che ci potrebbe essere una parcellizzazione per nascondere in realtà un’operazione più grossa”. Emblematico anche il caso di una sub agenzia di Ancona: in 4 mesi ha inviato in Colombia 1,5 milioni. Una cifra spropositata – sottolineano gli investigatori, vista la scarsissima presenza di immigrati colombiani in Italia – che è molto probabile provenga dal traffico di sostanze stupefacenti.
Fonte:
RaiNews 24