Missione europea in Brasile, cinque patti da firmare
17/12/2011
BRUXELLES – E' partita oggi alla volta del Brasile una delegazione commerciale della Commissione europea composta da una trentina di imprenditori. E' la prima del suo genere. Tra gli accordi che verranno firmati nel paese sudamericano anche quello relativo allo scambio di giovani tirocinanti tra imprese europee e aziende brasiliane.
La missione, guidata dal Commissario all'Industria Antonio Tajani, è il riflesso di un esecutivo comunitario che vuole da un lato avere un ruolo maggiore nella promozione commerciale e dall'altro rafforzare i legami con i grandi mercati emergenti che negli ultimi anni sono diventati una destinazione prioritaria per molti prodotti europei.
Alla missione partecipano tra gli altri i rappresentanti di Shell, Techint, Fiat, ArcelorMittal, Telefonica, Rolls-Royce, TUI, Safran, Enel, GlaxoSmithKline e LVMH. Al gruppo partecipano 21 imprese, 6 associazioni industriali, 4 associazioni di categoria. Insieme, le aziende danno lavoro a 1,3 milioni di persone e hanno un giro d'affari di 646 miliardi di euro.
Presentando l'iniziativa questa settimana a Bruxelles, Tajani ha descritto il viaggio come un esempio di «diplomazia commerciale dell'Unione europea». Durante la visita, la delegazione incontrerà numerosi rappresentanti dell'establishment brasiliano, tra cui lo stesso presidente della Repubblica Dilma Roussef.
Verranno firmati cinque accordi. I temi sono la cooperazione tra le piccole imprese, la collaborazione industriale, l'innovazione (con la nascita di clusters comuni), la standardizzazione, e lo scambio di tirocinanti. Dal 2012, imprese europee invieranno cento giovani dipendenti in Brasile. Altrettanto faranno aziende brasiliane. Il tirocinio durerà sei mesi.
Il tentativo è di rafforzare la cooperazione, creare nuove sinergie, migliorare i contatti personali tra le aziende e con un paese che è tornato a interessare l'imprenditoria europea, anche perché ospiterà nel 2014 i campionati mondiali di calcio e nel 2016 i giochi olimpici, e che oggi sta modernizzando (con ritardi) stadi e altre infrastrutture.
Non è un caso se in questi anni la Cina è diventata il principale partner commerciale del Brasile. Il viaggio della Commissione Europea giunge mentre Brasilia non manca l'occasione per puntare il dito contro le svalutazioni valutarie. In settembre ha annunciato un aumento delle imposte per tutte quelle automobili costruite all'estero per almeno il 35%.
Fonte:
Il Sole 24 Ore