Metà degli italiani dichiara meno di 15 mila euro all’anno

14/07/2009

ROMA (14 luglio) – L’ottanta per cento degli italiani guadagna meno di 27 mila euro lordi. E oltre la metà non supera i 15 mila euro di reddito complessivo. Questo almeno è quanto risulta al fisco italiano in base alle dichiarazioni dei redditi.

I dati sono stati anticipati ieri dal dipartimento Finanze del ministero dell’Economia, ma in realtà non dicono nulla di clamorosamente nuovo: sono più o meno le stesse cifre che emergevano dai rapporti degli anni precedenti. Va detto peraltro che i dati di cui parliamo, come è inevitabile, non sono aggiornatissimi: sono quelli delle dichiarazioni del 2008, quindi si riferiscono ai redditi del 2007.

Il ceto medio. Quando si parla di ceto medio si pensa in genere a persone agiate, che se la cavano piuttosto bene. In realtà si scopre che fra i contribuenti italiani la fascia più numerosa è quella compresa fra i 15 mila e i 20 mila euro di reddito annuo. Il reddito medio è di 18.892 mila euro. In altre parole, l’italiano-tipo guadagna all’incirca mille e 500 euro lordi al mese.

I ricchi. Se si guarda alla fascia alta dei contribuenti, si può notare che la classe al di sopra dei 200 mila euro di reddito ha dimensioni veramente esigue: appena lo 0,2% dei contribuenti (più o meno 80 mila persone). Già era noto del resto che sopra ai 100 mila euro lordi si trova solo l’1% degli italiani, anche se bisogna sempre ricordare che questa porzione ridotta di contribuenti garantisce allo Stato una fetta molto grossa delle entrate fiscali: il 10% più ricco della popolazione versa all’erario il 51% degli incassi totali. Il problema insomma non sono coloro che dichiarano un reddito alto, bensì quelli che guadagnano tanto e non lo dichiarano.

Autonomi e dipendenti. La grande maggioranza degli italiani vive di lavoro dipendente o di pensione: appartiene a queste due categorie il 78% dei redditi. Molto inferiore la quota dei redditi provenienti dalle partecipazioni (5,4%) e dal lavoro autonomo (4,2%). Un altro 5% di reddito imponibile consiste nei guadagni dichiarati dalle imprese. I lavoratori dipendenti danno tanto al fisco perché sono tanti.

Ma se si guarda ai redditi pro capite, un dipendente guadagna mediamente 19 mila euro, un autonomo 37 mila euro. E un pensionato medio supera appena i 13 mila euro.

I confronti con l’anno prima. Rispetto alle dichiarazioni del 2007 (redditi 2006) , si può osservare che i redditi sono cresciuti mediamente del 3,1%, dunque una rivalutazione proporzionale alla crescita del Pil più l’inflazione. Questo potrebbe indicare, fra l’altro, che da un anno all’altro non c’è stata una diminuzione dell’evasione fiscale. Non tutti i redditi sono cresciuti allo stesso modo però. Quelli dei lavoratori dipendenti sono cresciuti solo dell’1%, molto meno della media. Un po’ meglio (+2%) sono andati gli autonomi, mentre i pensionati hanno visto il loro assegno rivalutarsi in linea con la media: +3%. È andata bene invece alle imprese, che hanno visto i loro redditi crescere del 5%. Si tratta, come si diceva, di dati riferiti ai redditi del 2007, cioè a quando ancora la crisi non era neanche cominciata.

Le regioni. Come è facilmente immaginabile, i cittadini del Nord guadagnano di più. Il reddito medio più alto è quello della Lombardia (22 mila 460 euro), il più basso è quello della Calabria (13.410 euro).

Fonte:
Il Messaggero