Made in Italy- Promozione: in prima linea sistema camerale

13/05/2010

Presentato il programma promozionale 2010 a sostegno del Made in Italy nel mondo: più di 3mila iniziative e investimenti per 140 milioni di euro. Questi i numeri complessivi di Unioncamere e Assocamerestero per le attività promozionali nel mondo per il 2010. Le iniziative in programma per il 2010, 1.231 svolte dalle Camere di commercio italiane e 1.800 dalle Camere di commercio italiane all’estero, vogliono essere ancora più incisive per aiutare le piccole e medie imprese italiane a internazionalizzarsi, alimentando accordi di collaborazione con le imprese estere. "Finalmente, dopo un anno terribile per le esportazioni, nel primo trimestre del 2010 il Made in Italy ha dato forti segnali di risveglio, con una crescita del 7,5% – ha evidenziato il viceministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso – un andamento più sostenuto nei mercati extraUe (+12,5%) e con segnali incoraggianti in quello comunitario (+7,2%). Il programma del sistema camerale si inserisce in questo quadro di crescita – ha spiegato – non a caso gli sforzi organizzativi segnano un incremento importante di iniziative mirate al sostegno delle imprese nei mercati stranieri. Le Camere di commercio, insieme agli altri soggetti attivi nell'internazionalizzazione, Ice, Simest, Sace, possono svolgere quindi un ruolo di supporto fondamentale – ha concluso Urso – e nell'ottica di fare Sistema concorreranno alla crescita del nostro export che per il 2010 stimiamo vicina al +5%".

“La riforma del sistema camerale intervenuta nel febbraio scorso – ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – contiene un forte richiamo al ruolo che la rete camerale svolge come supporto per l’internazionalizzazione, raccordandosi con i programmi del Ministero dello Sviluppo economico e ufficializza il termine sistema camerale – ha aggiunto – comprendendo in esso la rete delle 105 Camere di commercio, delle 20 Unioni Regionali, delle Aziende Speciali, dei Centri Estero, delle 75 Camere di commercio italiane all’estero e delle 35 Camere estere in Italia. Il riconoscimento del legislatore assume un valore ancora più importante in vista della riforma del settore dell’internazionalizzazione diretta a introdurre un più efficace coordinamento delle azioni di promozione del sistema Paese”. Per Augusto Strianese, presidente di Assocamerestero, "le Camere di commercio italiane all'estero sono una rete dinamica, che anticipa i bisogni delle piccole e medie imprese attraverso la conoscenza e il radicamento sui mercati esteri. È vero che il programma di quest’anno è fortemente cresciuto in termini di investimenti – ha ribadito – anche su questo ci comportiamo come le imprese, che hanno una visione di lungo periodo e sanno che proprio nei momenti di crisi bisogna investire e innovare. Questo è il vantaggio competitivo che portiamo al sistema camerale nel suo complesso, in quanto imprenditori al servizio del mercato e delle istituzioni italiane”.

Le attività di Unioncamere ( +25% rispetto al 2009) saranno promosse da 70 strutture camerali italiane, riguarderanno 64 Paesi stranieri e 56 settori merceologici. Rispetto all’anno scorso si registra una più forte concentrazione dello sforzo promozionale verso specifiche aree geografiche (Russia con 90 iniziative; Stati Uniti, 86; Germania, 75; Cina 62, oltre ad alcuni Paesi chiave dell’area mediterranea nordafricana, India, Brasile e Balcani) e a favore di settori trainanti per la nostra economia (in particolare, agroalimentare; sistema casa; moda e abbigliamento; turismo; edilizia e meccanica). Oltre un terzo delle iniziative (8%) riguarderà la partecipazione a fiere o manifestazioni internazionali ma assumono un forte peso anche le missioni imprenditoriali (pari al 16%), quelle di attività di incoming (11%), oltre alle azioni promosse per tutto il sistema nazionale da Unioncamere che vedono la presenza di 50 realtà (4%); seguono poi iniziative di formazione, seminari e progetti speciali in collaborazione con altre strutture, per il restante 31%.

Sono quasi triplicate le azioni di incoming con partner stranieri: infatti il sistema camerale ha voluto prediligere questa modalità, sia perché essa ben si attaglia alle caratteristiche della piccola impresa, molto più disponibile a essere “visitata” dall’imprenditore straniero, sia perché essa presenta costi e oneri più bassi rispetto alle altre tipologie di partenariato. Grecia, Russia, Emirati Arabi e Qatar, Brasile e Perù, Giordania e Libano, Libia, Egitto, Tunisia e Spagna: questi i Paesi di destinazione delle 9 iniziative che prevedono una cospicua presenza di Camere di commercio e dei sistemi associativi italiani, il coinvolgimento di Ice, Simest e Sace e il stretto coordinamento con la rete diplomatico-consolare italiana presente all’estero. Inoltre tali missioni vedono coinvolte anche le filiali presenti all’estero del sistema creditizio italiano, oltre che, ovviamente, la Camera di commercio italiana presente in quel Paese. Il calendario delle iniziative ha già visto la realizzazione di una missione commerciale in Grecia, relativa ai settori agroalimentare, sistema casa, persona e energia, con la presenza di oltre 30 aziende italiane.

Secondo l’Accordo di Programma tra Unioncamere e il Ministero dello Sviluppo economico, in vigore dal 2000, esiste un “pacchetto” coordinato di progetti di internazionalizzazione. I settori interessati dai programmi di attività per il 2010-2011 interessano il settore dell’abitare, della moda, dell’agroalimentare, il comparto nautico, l’oreficeria, la meccanica e prevedono anche alcuni progetti speciali attinenti la formazione e eventi di partenariato tra imprese. I Paesi interessati sono il Brasile e l’Argentina, la Russia e il Kazakhstan, il Marocco (per l’abitare), la Russia, l’India, la Cina, il Brasile, gli Stati Uniti e il Giappone (per la moda), per l’agroalimentare il Giappone, il Canada, gli Emirati Arabia e i Balcani e per la meccanica il Mediterraneo meridionale, la Turchia, i Balcani e parte dell’Europa comunitaria. La sigla dell’accordo 2010 si terrà entro la metà di maggio e prevede interventi per oltre 2 milioni di Euro per ciascuna delle parti interessate. Un aspetto positivo è stato quest’anno il lavoro congiunto di moltissime Camere (italiane e straniere) che ha portato alla presentazione di 23 progetti comuni, a testimonianza di una forte interazione tra sistemi nazionali e esteri. Queste iniziative vertono su 12 settori principali tra cui spiccano oltre all’agroalimentare (44) il sistema casa e abitare e il turismo (ciascuno con 21 progetti), l’artigianato artistico (13), la nautica (10), il tessile/abbigliamento (con 8 attività) oltre a programmi riguardanti i settori orafo, calzaturiero e edilizia. I progetti riguarderanno la Russia, gli Emirati arabi, il mercato Usa, l’area del Mediterraneo meridionale, la Cina e l’Europa.

Inoltre, Unioncamere ha promosso due specifici progetti speciali, che interesseranno l’area balcanica e il Mediterraneo meridionale. Relativamente ai Balcani prevede uno stretto coordinamento con il Tavolo costituito dal Ministero per lo Sviluppo economico: Unioncamere ha programmato una serie selezionata di progetti di media durata (18-24 mesi), destinati a favorire non solo iniziative di partenariato tra imprese nei settori di maggiore interesse, ma anche specifici progetti di “istitutional building” o di infrastrutture immateriale rivolte ai 6 Paesi dell’area. Anche queste iniziative verranno attuate sotto l’egida e con il diretto coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico. La seconda linea di attività riguarda l’area del Mediterraneo meridionale (dal Marocco alla Libia, dalla Tunisia all’Egitto, dal Medio Oriente alla Turchia. Qui il sistema delle Camere di commercio – sotto la spinta dell’Unioncamere – ha messo in calendario una fitta serie di missioni imprenditoriali di incoming, ospitando in 10 diverse realtà locali del nostro Paese centinaia di incontri di partenariato su modello degli incontri B2B, oltre ad attivare presso queste sedi specifiche iniziative di servizio di assistenza e di consulenza per le imprese che vogliano avviare relazioni stabili sui mercati della sponda sud del Mediterraneo. Tali iniziative saranno realizzate a partire dall’autunno fino a tutta la primavera del 2011, coinvolgendo oltre 60 Camere di commercio.

Il programma di Assocamerestero: 1.800 iniziative, +12% rispetto al 2009. Le iniziative previste dalle CCIE rientrano nelle seguenti tipologie: matching tra domanda e offerta delle imprese, che, con una quota del 56%, rappresenta il core business delle attività promozionali. In questo ambito rientra l’organizzazione di missioni imprenditoriali e incontri BtoB in Italia e all’estero e la partecipazione a manifestazione fieristiche italiane e internazionali; orientamento al mercato (pari al 16% della programmazione 2010); assistenza personalizzata alle aziende (15%); aggiornamento e qualificazione delle competenze imprenditoriali (9%) e attività di network (3%). Tra i settori su cui si concentrano le iniziative in programma per il 2010, troviamo in prima posizione l’agroalimentare (41%), che, in quanto settore anticiclico, sembra aver risentito meno degli altri degli effetti della crisi economica, registrando un calo su base annua del 5% circa, di gran lunga inferiore a quello di altri comparti di punta dell’export italiano, come la meccanica (-23%) e il tessile-abbigliamento-calzature (-20%). Seguono i servizi (nel campo dell’energia, real estate, banche e assicurazioni), 19%, la logistica (10,5%) e il turismo (8,3%). Le risorse destinate al turismo e al tempo libero trovano più spazio in Asia-Sud Africa e in Australia, mentre i settori della meccatronica e dell’abitare nel Mediterraneo e nell’area Mercosur.

Le attività sono così suddivise in base alle Aree geografiche di presenza delle Ccie:

– Asia-Sud Africa: oltre 200 attività, per un valore di 3,8 milioni di euro (pari all’8% degli investimenti promozionali complessivi). Le imprese italiane necessitano di un adeguato supporto promozionale per poter consolidare gli ottimi risultati ottenuti nell’Area nell’ultimo periodo: le esportazioni italiane mostrano infatti un progressivo spostamento proprio verso le economie più dinamiche, che guideranno la ripresa mondiale, quali Cina e India, con un incremento rispettivamente del 32,7% e 18,2%;

– Australia: circa 200 attività dal valore di 5,5 milioni di euro (pari all’11,5%) in un Paese-continente che offre buone opportunità di radicamento e che ha subito solo un lieve contraccolpo a seguito della crisi economica (con un calo del Pil dell’1,6% nel 2009);

– Centro-America: oltre 140 iniziative, pari a un investimento di 3,2 milioni di euro (6,7%);

– Europa: circa 600 attività pari ad un valore di 21 milioni di euro (44%). Anche in ambito europeo si registra un incremento delle esportazioni italiane dopo la forte battuta d’arresto dello scorso anno: ad inizio 2010 le vendite di prodotti italiani hanno infatti ripreso a crescere a ritmi dell’11% su base annua, registrando la prima significativa variazione positiva da settembre 2008;

– Mediterraneo: 120 attività promozionali, per un investimento di 1,3 milioni di euro (2,8%). La sponda sud del Mediterraneo presenta ampi spazi d’inserimento non solo per la vendita di prodotti, ma anche per la partecipazione, soprattutto delle imprese italiane che operano nella meccanica, alle grandi opere infrastrutturali previste per i prossimi anni dai piani di sviluppo dei Paesi dell’Area;

– Mercosur: oltre 300 attività, pari a 4,6 milioni di euro (9,5%) in un’Area interessata anch’essa da un forte incremento delle vendite di prodotti italiani ad inizio 2010 (+39,7% su base annua);

– NAFTA: oltre 200 attività promozionali per un valore di 8,5 milioni di euro (17,7%), in una zona che necessita invece di un intenso sforzo promozionale per permettere alle nostre imprese di recuperare le posizioni perse a causa della crisi (solo gli Stati Uniti hanno perso quasi un punto percentuale della loro quota sull’export italiano complessivo, passata dal 6,6% del 2007 all’attuale 5,9%) ed ampliare la distribuzione dei loro prodotti in loco.

Per il 2010 è prevista la realizzazione di 8 progetti multimercato da parte di 48 CCIE appartenenti ad aree geografiche diverse, in comparti innovativi, come aerospazio, energie rinnovabili, infrastrutture, finanziamenti europei, etc..

Fonte:
IM Impresa Mia