L’Italia? Tutta da scoprire!
21/11/2008
INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL'ENIT, MATTEO MARZOTTO – Al di là delle grandi città, il nostro Paese offre località più piccole e meno note, ma assolutamente da vedere per vivere appieno quell'Italian lifestyle che tutto il mondo ci invidia
Giovane, con ottime competenze manageriali e conoscenze dei mercati internazionali. Sono queste le qualità che hanno fatto sì che a Matteo Marzotto, già ai vertici di Valentino Fashion Group, venisse proposto l'incarico di Presidente dell'ENIT-Ente Nazionale Italiano per il Turismo. Un ruolo impegnativo, ma che entusiasma il giovane imprenditore, che assicura: "L'Italia è ancora il Paese della Dolce Vita".
Presidente Marzotto, dopo aver lavorato per tanti anni nel mondo della moda, una delle eccellenze del Made in Italy, oggi lavora per il turismo, un altro punto di forza dell'Italianità. Cosa l'ha spinta a fare questo "salto", e ad accettare l'incarico di Presidente dell'ENIT?
Sinceramente, sono in una fase della vita in cui, avendo le energie e – mi auguro – le competenze per farlo, ho ritenuto giusto fornire il mio contributo ad una causa, quella del rilancio turistico e dell'immagine del nostro Paese, in cui credo. Ho accettato questo incarico anche perché non lo giudico eccessivamente politico, bensì un modo per mettere a disposizione del mio Paese una competenza, quella imprenditoriale, che mi è propria. È infatti vero che l'ENIT è un Ente governativo, ma è anche vero che si misura quotidianamente con le leggi del mercato, ed è quindi di vitale importanza che esprima concetti e offra servizi concreti e competitivi. Senza contare che il turismo non è un settore per me propriamente nuovo. È stato infatti mio nonno a fondare, alle fine degli anni Quaranta, la catena dei Jolly Hotel, e, se guardo ancora più indietro nel tempo, addirittura già nel 1830 la famiglia Marzotto era proprietaria di un piccolo hotel.
Di sicuro si tratta di un'esperienza impegnativa…
Si, non lo nascondo, è molto impegnativa! Ma allo stesso tempo è molto bella, e in grado di dare grandi soddisfazioni. Il sistema turistico italiano è molto frammentario, ma dà l'opportunità di fare molto, di creare nuove idee, di fare progetti, di avere collegamenti con gli operatori del settore, di costruire pacchetti ed iniziative ad hoc. Insomma, ci sarà da lavorare, ma non mi tirerò indietro!
Quali sono, secondo Lei, i punti di forza dell'offerta turistica italiana?
La forza del nostro Paese, in termini turistici, è legata, da un lato, al fatto che presenta un "vantaggio ambientale": può infatti contare su splendidi panorami, su ambientazioni uniche, insomma è un Paese già bello in termini naturali, a cui si è sovrapposta e affiancata una ricchezza di tipo culturale. D'altro canto, tutto il mondo ci invidia il cosiddetto Italian lifestyle, che può essere vissuto in ogni regione d'Italia: ovunque, infatti, si mangia bene, si vive a contatto con la storia e con le tradizioni della nostra terra, si ha quel rapporto umano che ci rende unici.
In una sua recente dichiarazione, ha affermato che bisogna puntare ad una maggiore valorizzazione della provincia, ed evitare di concentrarsi sempre sulle grandi città.
È una cosa di cui sono fermamente convinto. Ritengo infatti che sia giusto, una volta nella vita, visitare città uniche come Roma, Firenze, Venezia. Ma penso che il turista possa apprezzare ancora di più il nostro Paese se ha la possibilità di abbandonare i più classici itinerari per andare alla scoperta di località meno note, ma in cui si può venire a contatto con la quotidianità, con la natura meno contaminata, così come rintracciare quel legame tra l'uomo e l'ambiente in cui vive che costituisce, a mio parere, l'aspetto più affascinante di un Paese e della sua cultura.
Se dovesse dare un consiglio personale ad un turista straniero, quali località gli suggerirebbe di visitare?
Penso che gli suggerirei di andare "all'avventura", di prendere una macchina e partire, e poi fermarsi lungo la strada, per gustarsi quella che appunto definivo la quotidianità. Gli consiglierei anche di fare questa esperienza di primavera, o in autunno, quando il clima ancora mite permette di visitare senza trovare il traffico e la confusione dei mesi estivi. Per quanto riguarda le mete, consiglierei sicuramente il Sud Italia, ma anche l'Alto Friuli, o i laghi della Lombardia. Una seconda idea potrebbe essere quella di proporre un itinerario tematico, per esempio all'insegna dei parchi naturali – dalle Dolomiti al Gran Sasso, al Pollino – oppure alla scoperta dei grandi centri della sacralità cristiana, in quei santuari in cui si respira la magia, l'energia, la storia. Insomma, le alternative non mancano!
L'Italia è quindi ancora il Paese della "Dolce Vita"?
Senza dubbio. L'Italia è tutt'oggi una delle prime tre destinazioni al mondo più agognate dal turista straniero, sinonimo di qualità, di bei paesaggi, di clima mite, così come di storia, tradizione, enogastronomia, arte, cultura. Sta a noi far sì che la sua scelta, il suo viaggio, siano veramente indimenticabili!
Fonte:
Italplanet