L’Iran prosegue la corsa verso il nucleare

09/01/2009

L’impianto sarà completato nel 2009. Ahmadinejad: è un nostro diritto

Oggi l’inaugurazione di un reattore ad acqua pesante. Il 31 agosto scade l’ultimatum Onu per lo stop all’arricchimento dell’uranio

TEHERAN (Iran) – Nonostante i continui ammonimenti da parte degli Usa e di buona parte die Paesi occidentali, prosegue il percorso dell’Iran verso la tecnologia nucleare. Teheran ha infatti completato una nuova fase nel suo reattore ad acqua pesante ad Arak.

«DIFENDEREMO I NOSTRI DIRITTI» – L’impianto è stato inaugurato dallo stesso presidente Mahmoud Ahmadinejad che ha ribadito come non sia possibile «privare un popolo dei suoi diritti» e che i suoi diritti di accesso alla tecnologia nucleare «il popolo iraniano li difenderà con forza». Il leader ultraconservatore si è recato questa mattina a Khondab, centro dell’Iran, vicino ad Arak, a circa 230 chilometri a sudovest di Teheran, per inaugurare l’industria per la produzione di acqua pesante, che sarà utilizzata dai reattori nucleari che si trovano nell’area. L’Iran lavora a questo progetto da due anni, e intende completarlo nel 2009.

I TIMORI OCCIDENTALI – I paesi occidentali temono che l’intensificarsi dei progetti sull’energia atomica sia in realtà il pretesto per il governo di Mahmoud Ahmadinejad per arrivare ad una tecnologia nuclerare a scopi militari. Il plutonio prodotto dall’impianto potrebbe essere usato per il confezionamento di bombe e testate atomiche. L’Iran, il quarto esportatore mondiale di petrolio, insiste invece sul fatto che il suo scopo è solo produrre energia elettrica.

L’ULTIMATUM DELL’ONU – L’annuncio dell’inaugurazione dell’impianto giunge all’approssimarsi del 31 agosto, data entro la quale il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha imposto la cessazione di tutte le attività collegate all’arricchimento dell’uranio, comprese quelle di ricerca, pena la possibilitá di subire sanzioni. Il negoziatore nucleare iraniano Ali Larijani ha fornito per lettera lo scorso 22 agosto una risposta ufficiale alla proposta del gruppo «5+1» (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza e la Germania) per risolvere la crisi nucleare, ma non vi è segno che nella missiva Teheran abbia promesso di metter fine alle operazioni di arricchimento.

Fonte:
Corriere della Sera