Libano: commando israeliani a Tiro
09/01/2009
Gli incursori di Tel Aviv atterranno nella città: è battaglia per tre ore, morti e feriti, poi si allontanano, distrutte rampe di missili
OPERAZIONE DI COMMANDO – Per la prima volta in 25 giorni di conflitto forze speciali di terra israeliane hanno compiuto un’incursione a Tiro, il centro urbano più importante del Libano meridionale: a bordo di altrettanti elicotteri d’assalto, due unità di commando dello Stato ebraico sono atterrate nella notte in un’area agricola coltivata ad agrumi nei pressi dell’accesso settentrionale alla città. Obiettivo la distruzione di rampe missilistiche a medio raggio che hanno permesso di lanciare razzi contro Israele che sono arrivati fino a 40 km da Tel Aviv. L’intero circondario è stato sottoposto a un intenso fuoco di sbarramento da parte delle mitragliatrici pesanti, seguito dal lancio di almeno quattro missili terra-aria. Uno dei velivoli ha sparato contro un blindato per il trasporto di truppe dell’Esercito libanese, provocando l’immediata reazione della contraera. Lo hanno riferito fonti delle forze di sicurezza e della polizia locali, secondo cui vi sono stati come minimo cinque morti, compreso un soldato governativo. Gli incursori d’Israele sono stati affrontati da miliziani sciiti di Hezbollah ai quali si sarebbero aggiunti militari delle forze regolari libanesi e si sarebbero allontanati dopo circa tre ore di scontri: incerto il bilancio definitivo delle vittime. Secondo fonti ufficiali delle Forze armate isareliane un militare israeliano è morto mentre altri otto sono stati feriti nei combattimenti mentre sette miliziani hezbollah uccisi. Gli otto soldati di Tsahal colpiti sono stati trasportati in ospedali di Haifa.
COMBATTIMENTI A TIRO – Stando alle fonti libanesi, i combattimenti sarebbero durati circa tre ore, prima che gli israeliani si ritirassero; sembra che avessero cercato di prendere posizione intorno e dentro a Tiro, prima di ritirarsi. L’intera operazione è stata preceduta e accompagnata da intensi bombardamenti aerei su tutto il circondario, in particolare contro le aree meridionali e orientali della città portuale, dove sono stati attaccati decine e decine di bersagli. Martellato anche il campo profughi palestinese di Rashidiyeh, alle porte sud di Tiro, dove vi sarebbero state diverse vittime, anche se ufficialmente si ha notizia di un unico ferito.
BOMBARDAMENTI SUL LIBANO – I bombardamenti israeliani sono proseguiti per diverse ore. L’aviazione israeliana ha infatti attaccato questa notte oltre 70 obiettivi in Libano. Lo ha riferito un portavoce militare a Tel Aviv. «L’aviazione ha attaccato in particolare due lanciamissili nella parte meridionale di Beirut, postazioni operative, uffici e depositi di armi di Hezbollah, oltre a un centro di reclutamento di attivisti del movimento sciita Amal», ha detto il portavoce, il quale ha aggiunto che in precedenza la popolazione civile era stata esortata con volantini a evacuare le zone obiettivo delle operazioni. Nessun commento è stato invece rilasciato sul raid notturno a Tiro compiuto da truppe trasportate da elicotteri.
Secondo i dati forniti invece dalla polizia libanese, l’esercito israeliano ha effettuato 250 raid aerei, sganciando 4.000 bombe. Le aree più colpite dalle incursioni israeliane sono state quelle attorno a Tiro, e la localita’ di Aaitarun, nei pressi della frontiera israeliana. Secondo la polizia, una quindicina di villaggi distanti circa 5 chilometri dal confine con Israele sono stati completamente devastati dai bombardamenti di Tsahal.
RAZZI SU ISRAELE – Ma la reazione degli Hezbollah non si è fatta attendere. Numerosi razzi lanciati da miliziani del movimento filoiraniano sono caduti stamane su Haifa, nel nord di Israele, ferendo almeno dieci persone.
VERSO UNA RISOLUZIONE ONU – Nonostante la lentezza dei negoziati, sembra invece più vicino l’accordo tra le diplomazie internazionali sul Libano. Il dipartimento di Stato di Washington ha espresso l’auspicio di un’intesa con la Francia entro il weekend. Questo consentirebbe al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di votare a approvare la prima delle due risoluzioni sul Libano all’inizio della settimana prossima. «Siamo molto vicini alla bozza definitiva» ha detto Sean McCormack, portavoce del segretario di Stato Condoleezza Rice. Il testo, che sarà introdotto congiuntamente da Stati Uniti e Francia, dovrebbe sancire la tregua, ovvero la cessazione immediata delle ostilità, nel conflitto tra Israele ed Hezbollah. Una seconda risoluzione porrà le basi per un cessate il fuoco duraturo e per il dispiegamento di una forza multinazionale di pace nel Sud del Libano.
Fonte:
Corriere della Sera
05 agosto 2006