L’Fmi alza le stime sul Pil italiano 2010. Trichet e le banche: «Intervenire se serve»
08/07/2010
MILANO – Il Fondo monetario internazionale rialza le stime del Pil dell'Italia per il 2010, portandole a +0,9% dal +0,8% previsto ad aprile. Per il 2011 al contrario ribassa le stime, portandole a +1,1% da +1,2%.
STIME MONDIALI – L'Fmi rivede anche le sue stime sulla crescita del Pil mondiale per quest'anno, che passano a +4,6% dal +4,2% previsto ad aprile. Per il 2011 la stima resta invariata +4,3%. Il Pil dell'area euro del 2010 resta invariato a +1%, mentre quello del 2011 è rivisto al rialzo e passa a +2,9% dall'iniziale +2,6%. La crescita dell'economia Usa è vista al rialzo sia per quanto riguarda il 2010 che il 2011 e quest'anno è stimata a +3,3% contro +3,1%, mentre l'anno prossimo salirà del 2,9% contro il +2,6 previsto ad aprile. La revisione al rialzo più forte è quella prevista per il Brasile che nel 2010 passa da +5,5% a +7,1% e nel 2011 da +4,1% a +4,2%. Rivista al rialzo anche la crescita della Cina e dell'India per quest'anno, che passano rispettivamente a +10,5% e +9,4%. Nell'area euro, il Pil della Germania è rivisto in aumento nel 2010 da +1,2% a +1,4% e al ribasso nel 2011 da +1,7% a +1,6%. Per la Francia la previsione è di una crescita dell'1,4% nel 2010 dall'iniziale +1,3% e dell'1,6% nel 2001 dall'iniziale +1,8%.
TRICHET LASCIA I TASSI FERMI – I tassi d'interesse dell'area euro continuano ad essere «adeguati» e la ripresa è «continuata», anche se «moderata», e l'incertezza è «elevata». Con queste parole il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha comunicato l'intenzione di lasciare fermi i tassi d'interesse dell'Unione monetaria europea. Secondo Trichet, gli ultimi dati indicano un rafforzamento della crescita dell'area euro nel secondo trimestre rispetto al primo, che ha visto una crescita dello 0,2%.
E comunque gli stress test con cui si sta verificando la tenuta delle banche europee in condizioni di difficoltà dovrebbero essere seguiti da «interventi, ove necessario», accennando così alla possibilità che alcuni istituti debbano procedere ad aumenti di capitale. Nonostante le misure tese a sostenere le banche e a fornir loro liquidità, ha sottolineato Trichet, non si vede però ancora una svolta sul fronte dei prestiti alle imprese. Il consiglio direttivo della Bce, inoltre, ha salutato «con favore» la decisione di pubblicare i risultati degli stress test sulle banche europee, tesa ad aumentare la fiducia degli investitori.
LA CRISI DEI PIGS – Riguardo L'ipotesi di un default pilotato per quanto riguarda uno Stato sovrano dell'area euro, dopo la crisi che ha interessato la Grecia, ma anche Irlanda, Spagna e Portogallo, «non è opportuna», ha detto il presidente della Bce, rispondendo alla domanda di un giornalista che si rifaceva alla proposta, emersa da mesi nel governo tedesco, di considerare una procedura d'insolvenza controllata dall'alto piuttosto che concedere aiuti nell'emergenza.
Fonte:
Corriere della Sera