L’allarme terrorismo cresce in Italia

09/01/2009

Il Financial Times: Italia avvertita di un piano per un attacco ferroviario a Milano. Wall Street: in calo la popolarità di Bush

Le Monde con “L’Italia decide misure mirate per rafforzare la sicurezza”, torna sui piani contro il terrorismo presentati al Parlamento e riferisce dell’intervento del Ministro dell’Interno di martedì alla Camera per presentare le misure legislative da adottare per rafforzare il lavoro di prevenzione della polizia contro il terrorismo, dopo gli attentati di Londra del 7 luglio. Riporta anche la reazione dell’opposizione che ha giudicato le parole di Pisanu «condivisibili, ispirate a un comune senso della democrazia». Sul quotidiano francese c’è un’intervista a Vincent Bollorè sulle strategie di Havas, nella quale il finanziere parla di Mediobanca e dice: « Giocherà un ruolo essenziale nella ricomposizione del paesaggio finanziario e industriale italiano, in particolare attraverso la controllata Generali». Sottolinea Bollorè: «In qualità di uno dei maggiori azionisti di Mediobanca noi giochiamo un ruolo importante di stabilizzazione e di ottimizzazione delle performance. Dopo il nostro ingresso, il dividendo è più che raddoppiato». Nelle pagine della cultura, per il festival di Avignone, intervista a Claudia Cardinale che ricorda i passaggi più importanti della sua carriera, in particolare la sua interpretazione di “Una ragazza con la valigia» di Valerio Zurlini: «È stato il mio primo grande ruolo», dice l’attrice.

Su The Wall Street Journal Europe si riporta un sondaggio realizzato con la Nbc che registra il calo di popolarità del Presidente Usa George Bush: il 49% degli intervistati non approva il suo operato, contro il 46%. La percentuale di chi giudica Bush «onesto e diretto» è diminuita al 41 per cento, contro il 50 dello scorso mese di gennaio. Sono il 45 per cento, contro il 36 di sei mesi fa, coloro che mettono in dubbio la credibilitá del loro «commander in chief». All’affermazione se l’Irak sia una delle facce della guerra al terrorismo il 34% non concorda, risponde sì il 61%. Il 40% degli intervistati ritiene l’Irak la prioritá degli Stati Uniti, il 34% il lavoro.
Il Wall Street riferisce della presentazione del piano triennale di Banca Intesa, che prevede di aumentare il profitto netto del 50% nei prossimi tre anni, innalzare i dividendi e di incrementare la presenza in Europa centro-orientale.

Sul Financial Times trova spazio l’allarme terrorismo nel nostro paese: “L’Italia avvertita di un piano terroristico per lanciare un attacco ferroviario”. Vengono riportate le dichiarazioni del giudice Paolo Di Martino, Procuratore aggiunto a Brescia, da poco rientrato dal Marocco, dove ha sentito alcuni soggetti legati al terrorismo internazionale, ritenuti membri del gruppo marocchino combattente, secondo cui in Italia presto succederà qualche cosa simile a quello che è accaduto in Spagna. Il Gup Silvia Milesi ha condannato ieri mattina a Brescia due islamici per terrorismo internazionale. La lex column è dedicata al piano industriale di Banca Intesa: “Nessun luogo è come casa propria”. Scrive il quotidiano britannico: «L’obiettivo di aumentare i ricavi del 7,4% annuo nel prossimo triennio senza prevedere espansioni a livello internazionale appare impegnativo, considerato lo scenario economico italiano». Il Financial Times mette a confronto le strategie dell’istituto guidato da Corrado Passera e quelle di Unicredit e evidenzia che, mentre Unicredit sta cercando fortuna oltre confine, Banca Intesa, che è la sua maggiore rivale, intende concentrarsi sul mercato domestico.

Anche The International Herald Tribune riporta la notizia della condanna del Tribunale di Brescia per i due nordafricani, riconosciuti colpevoli di terrorismo internazionale, accusati di progettare attacchi terroristici in Italia, inclusa un’azione sulla linea ferroviaria a Milano. E’ la seconda condanna in Itala per questo tipo di accusa. Vengono evidenziate anche le decisioni del Governo tese al rafforzamento delle misure anti-terrorismo.

Nel briefly internatonal trovano spazio le dichiarazioni del Ministro dell’Economia Domenico Siniscalco secondo cui la fase di recessione in Italia è arrivata alla fine e quelle del Governatore di Bankitalia Antonio Fazio, che vede primi, timidi, segnali positivi per l’economia italiana, prevedendo che il Pil possa invertire tendenza e mostrare un piccolo progresso nel secondo trimestre.

Il Sole 24 Ore
Rassegna Stampa
14 luglio 2005