La sfida del Brasile
31/07/2013
Il Brasile viene da un decennio eccezionale, in cui è stato in grado di coniugare la crescita economica con lo sviluppo della democrazia e la lotta alla povertà. Oggi però un ulteriore sviluppo rischia di essere ostacolato da problemi sociali e politici. È la preoccupazione che emerge dall’analisi dedicata al paese sud americano dal team di ricerche sulla sostenibilità di Bank J. Safra Sarasin. Per migliorare la qualità della vita dei brasiliani e realizzare una crescita sostenibile, sottolineano gli analisti, il paese deve ora prestare più attenzione alle tematiche sociali, per esempio investire di più in istruzione e salute pubblica, e nello stesso tempo impegnarsi nella lotta alla corruzione.
Dalla sua il Brasile ha due carte importanti da giocare: l’enorme disponibilità di risorse naturali, e una cultura d’impresa che già mostra una forte attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale.
Nel rating di sostenibilità di Bank J. Safra Sarasin il Brasile ha un buon punteggio, grazie soprattutto alla sua grandissima biodiversità e alla straordinaria disponibilità di risorse. Da questo punto di vista, il paese è una vera e propria super potenza: per le risorse naturali rinnovabili – foreste, pascoli, acqua, ecc. – ma anche per quelle umane e finanziarie.
Nel 2011 l’estrazione e la lavorazione delle materie prime hanno contribuito per il 25% al Pil, e hanno rappresentato il 62% delle esportazioni. Il Brasile si è posto l’obiettivo di diventare il maggiore produttore di cibo entro il 2015. Miniere, agricoltura e produzione di energia, però, hanno forti impatti ambientali E il Brasile probabilmente sarà colpito pesantemente dagli effetti del cambiamento climatico. Anche per questo deve intraprendere la strada della crescita sostenibile, per essere in grado di sfruttare le sue preziose risorse in modo prudente.
Rispetto ad altri paesi emergenti, il Brasile può contare su un’alta percentuale di imprese abituate a considerare le questioni ambientali e sociali. Il team di ricerca sulla sostenibilità di Bank J. Safra Sarasin ha analizzato 79 società brasiliane, mettendole a confronto con i loro competitor globali. Ebbene, metà di loro si sono qualificate per essere tra le società in cui è possibile un investimento sostenibile nei mercati emergenti. Tra queste si trovano la società di cosmetici Natura Cosmeticos, la catena di grandi magazzini Lojas Renner e la società di diagnostica Dasa.
Anche in materia di rendicontazione sulla sostenibilità, le compagnie brasiliane sono promosse e risultano al terzo posto al mondo per quanto riguarda i bilanci realizzati in conformità con i criteri della Global reporting iniziative (Gri).
Tenere conto degli aspetti ambientali e sociali è particolarmente saggio quando si investe nei mercati emergenti, ricordano gli analisti. Le società che lo fanno sistematicamente sono in grado di partecipare a una crescita economica con meno rischi: sono meglio attrezzate per affrontare le più severe norme ambientali e la crescente attenzione di partner d’affari, consumatori e dipendenti per temi come le condizioni di lavoro, la sicurezza dei prodotti e le tecniche di lavorazione attente alla responsabilità ambientale e sociale.
Fonte:
lamiafinanza